Spuntano “buchi neri” nei permessi dell’impianto di biogas a Torreselle

Da qualche giorno è entrato in funzione l’impianto di biogas di Torreselle, ma le Procure di Padova e Venezia indagano ancora a seguito dell’esposto del “Comitato per la salvaguardia dell’ambiente”...

Da qualche giorno è entrato in funzione l’impianto di biogas di Torreselle, ma le Procure di Padova e Venezia indagano ancora a seguito dell’esposto del “Comitato per la salvaguardia dell’ambiente” di via Montegrappa. La relazione del perito della Procura nominato dal pm Paolo Luca documenta che la costruzione dell’impianto è iniziata in virtù di una Dia (denuncia di inizio attività), titolo non legittimo per autorizzare simili impianti; corrette le procedure del Comune di Piombino per l’annullamento della Dia e la conseguente sospensione dei lavori. Alla conferenza dei servizi per il rilascio dell’autorizzazione regionale unica, tra gli enti non venne convocato il Parco del Sile, pur trattandosi di interventi che interessano parzialmente un’area naturale protetta. Pertanto la conferenza di servizi del 21 luglio 2010 non poteva esprimersi: doveva essere riconvocata. Mancando un parere obbligatorio, anche se non vincolante, non è valida. Da un’analisi del piano aziendale, la consulenza tecnica, fa rilevare che non poteva essere approvato: la superficie coltivabile era 122 ettari anziché 87, in quanto «le particelle 23 e 25 del comune di Ostellato» erano state conteggiate due volte. Non poteva dunque essere approvato il piano aziendale che attesta la connessione tra produzione di energia elettrica e le attività agricole. In attesa della sentenza penale, il Comitato ora presenterà ricorso anche al Consiglio di Stato. (d.g.)

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