Stalker evade e va al pranzo di nozze

I carabinieri lo trovano che festeggia i 25 anni di matrimonio degli amici
TENUTA GALILEI Una sala del ristorante dove è stato arrestato Federico Michelon
TENUTA GALILEI Una sala del ristorante dove è stato arrestato Federico Michelon
 
RUBANO.
Matrimonio e guai seri vanno di pari passo per Federico Michelon, 46 anni residente a Rubano, arrestato domenica scorsa per evasione dagli arresti domiciliari. L'uomo è stato pizzicato dai carabinieri di Sarmeola mentre, seduto a un tavolo in un ristorante di Mestrino, la Tenuta Galilei in via Goirizia, stava per iniziare a godersi il pranzo di un amico che festeggiava le nozze d'argento.  Michelon era stato condannato a scontare la pena nel suo domicilio dopo una condanna per stalking nei confronti dell'ex moglie, dalla quale si era separato nel 2007 ma senza mai riuscire ad accettare la fine del suo matrimonio. Domenica scorsa aveva deciso di partecipare ai festeggiamenti, con un'altra trentina di invitati, e si era tranquillamente allontanato da casa. I carabinieri, che in questo periodo estivo hanno intensificato i controlli, si sono recati come di consueto a casa di Michelon senza trovarlo. Sono scattate le indagini e il quarantaseienne è stato rintracciato alla Tenuta Galilei proprio mentre stava per iniziare il pranzo. Per lui sono scattate le manette e si sono spalancate le porte del carcere Due Palazzi.  I primi guai di Michelon con la moglie (la coppia ha anche un figlio) che richiesero l'intervento dei carabinieri risalgono al luglio del 2006. Nel 2007 arrivò la separazione ma da allora per la donna ed il figlioletto sono stati anni di inferno: il quarantacinquenne nella sua guerra privata utilizzava anche il bambino. Cercava di metterlo contro la mamma definita, nel migliore dei casi, una prostituta. Poi nel dicembre del 2009, grazie anche alla legge sullo stalking, il quarantaseienne venne arrestato dai carabinieri di Sarmeola con l'accusa di lesioni private. Infatti, nonostante un ordine di restrizione ottenuto dalla donna nell'estate quell'anno, dopo qualche giorno di tregua Michelon aveva ricominciato a perseguitare l'ex consorte. Telefonate continue, sms di minaccia, apparizioni a sorpresa sia sotto casa della vittima che nei luoghi che essa frequentava rendendole la vita impossibile. L'uomo era arrivato anche a passare alle vie di fatto, ossia a lanciare pietre contro le finestre dell'abitazione e a prendere a pedate il portone. La situazione era precipitata a dicembre quando, una sera, Michelon si era presentato diverse volte alla porta di casa della ex tentando di entrare e minacciandola. La condanna si era poi tramutata in arresti domiciliari dai quali l'uomo è evaso proprio per festeggiare un matrimonio.  

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