Stanga, apre tra i mugugni la macelleria musulmana

Il nuovo negozio, in via Ariosto, ha già i permessi e le autorizzazioni necessarie ma i commercianti non sono d’accordo per la destinazione d’uso data ai locali

STANGA. Permessi pronti, lavori quasi completati, idem arredo e accordi in via di perfezionamento con i fornitori. La macelleria musulmana di via Ariosto, all'incrocio della Stanga, aprirà tra una ventina di giorni. I titolari sono due giovani marocchini, a cui la proprietaria, una donna italiana che abita nel rione, ha dato la fiducia che tanti gli hanno rifiutato. Dietro il sogno personale un progetto da perfetto business plan che comincia da lontano, esattamente un anno fa, quando in via Turazza, al civico 17, è stato inaugurato un centro culturale per bambini e giovani musulmani. Non proprio una moschea, benché non sia vietato pregare.

L’obiettivo dell’associazione Al-Hikmah (La saggezza), che ha acquistato l’immobile di 190 metri quadrati, prima negozio d’arte, è quello di insegnare ai figli dei migranti la lingua e la cultura islamica. Oggi questa realtà è cresciuta aprendo le porte della preghiera islamica a numerose famiglie della città. Al venerdì i colori del mondo musulmano in preghiera esplodono nella via, raccogliendo oltre che la supplica ad Allah anche l’occasione per le famiglie di trovarsi insieme. Ugualmente la domenica quando i bambini, anche molto piccoli, frequentano il centro culturale con i genitori. E perché non dare loro anche un servizio commerciale?

Così i due giovani marocchini hanno pensato di aprire un kebab, dove le famiglie potranno pranzare e una macelleria dove potranno fare i loro acquisti. L’idea, almeno a parole, sembra funzionare, basti pensare alle continue domande di curiosità che hanno raggiunto i due giovani durante i lavori di ristrutturazione dei locali. Meno entusiasti alcuni commercianti della zona. Non tanto perché ad aprire sia un’attività straniera, quanto per il tipo di negozio. Secondo alcuni negozianti della zona infatti i magazzini occupati dai due marocchini hanno sempre avuto una destinazione d’uso direzionale e non condividono tanto un passaggio a commerciale. Tuttavia la «speranza» nutrita che il Comune non avrebbe rilasciato i permessi necessari è smentita, in coro, dai due titolari e dalla proprietaria delle mura: «abbiamo già in mano tutte le autorizzazioni», assicurano i futuri commercianti, «e siamo fiduciosi che tra un paio di settimane apriremo i battenti». «Abbiamo dovuto tribolare un po’ ma ormai, burocraticamente, siamo pronti a partire», conferma la proprietaria, «in zona una macelleria manca completamente, dunque penso sia un servizio per tutti e non solo per i musulmani».

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