Stangata dello Scout Speed convalidata dal tribunale
Vigili denunciati perché avrebbero operato fuori dal confine di Pozzonovo Il pm rodigino archivia il procedimento contro gli agenti accusati di truffa

POZZONOVO. Multa fuori confine annullata grazie al Gps e vigili accusati di truffa? Non per il pubblico ministero della Procura della Repubblica rodigina, che ha chiesto di archiviare le pesanti accuse rivolte al comandante dei vigili di Solesino, Maurizio Cavatton, e all’agente Raffaella Dal Bello. I due erano stati denunciati per abuso d’ufficio, falsità materiale in atto pubblico, falsità ideologica e truffa per una multa comminata il 26 luglio dell’anno scorso sulla Monselice-mare. Il pm Monica Bombana, tuttavia, ha ritenuto corretto il comportamento dei due vigili, chiedendo l’archiviazione del procedimento «per insussistenza del fatto».
La multa.
Di mezzo c’è l’ormai arcinoto Scout Speed, il velox mobile in dotazione ai vigili di Solesino. Un anno fa i due agenti avevano intercettato con questo strumento un’Audi lungo la Monselice-mare, tra Monselice e Pozzonovo (Comune che è per convenzione sotto il controllo dei vigili solesinesi). L’auto, alle 23.26, superava di 42,10 chilometri orari i 70 previsti come massimo per quel tratto di strada: da qui la sanzione di 724 euro e la decurtazione di 6 punti. L’automobilista aveva però trovato il modo di contestare quella multa. Il motivo? La sanzione era stata localizzata alla latitudine 45,20978 e alla longitudine 11,77762: inserendo queste coordinate nel Gps, la località risulta essere Monselice e non Pozzonovo. I due agenti, dunque, erano intervenuti fuori dai confini comunali di competenza. Da qui il ricorso e le querele ai vigili.
La Procura.
La pratica, per competenza, è stata trasferita alla Procura di Rovigo che ha svolto una serie di perizie anche sul posto, richiedendo notevole documentazione sia al comando dei vigili che agli uffici catastali dei Comuni di Pozzonovo e Monselice. Proprio sul fronte dei confini è arrivata la prima “assoluzione” per i due vigili: il confronto tra Gps e dati catastali permetterebbe infatti di inviduare una discrepanza di qualche metro tra le varie cartografie, tanto che – lo si legge nella richiesta di archiviazione - «l’apparecchiatura in dotazione ai vigili risulta priva di riferimenti di confine» per il tratto di strada in esame. I vigili, dunque, non sapevano di essere in territorio comunale di Monselice. Non solo. Il pm ha confermato che «la violazione commessa è stato oggetto di rilevazione entro i confini di competenza e continuata in quella del confinante». Lo Scout Speed rileva infatti almeno cinque fotogrammi e tiene come scatto di riferimento a fini sanzionatori l’ultima immagine, quella in cui la targa è più visibile: è tuttavia tecnicamente dimostrabile – almeno stando all’analisi della Procura che ha calcolato la velocità del mezzo e la lunghezza del tratto rilevato dallo Scout Speed - che la violazione era cominciata almeno una quarantina di metri prima, dunque comunque entro il territorio di Pozzonovo.
Se quell’Audi era oltre i limiti sull’asfalto monselicense, sicuramente lo era anche prima, sul tratto comunale di Pozzonovo. Ora la controparte può comunque opporsi alla richiesta di archiviazione.
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