Colto da un infarto mentre va al lavoro, muore a 51 anni Edward Baù

Edward Baù, escavatorista originario di Rivadolmo e residente a Santa Margherita d’Adige, è morto improvvisamente a causa di un infarto mentre si recava al lavoro a Chioggia

Pietro Cesaro
Edward Baù
Edward Baù

È mancato ieri all’improvviso Edward Baù, 51 anni. Un infarto lo ha colto mentre si stava recando a lavoro con un collega: nonostante il tempestivo intervento dei soccorsi e i tentativi di rianimazione, per lui non c’è stato nulla da fare. La tragedia si è consumata alle 8, mentre il 51enne transitava per Stanghella per raggiungere Chioggia. Al volante del mezzo su cui viaggiava c’era il collega.

Edward abitava da solo in località Taglie di Santa Margherita d’Adige, una casa costruita con anni di sacrifici e da poco completamente sua, dopo l’estinzione del mutuo. Originario di Rivadolmo, dove vivono ancora entrambi i suoi genitori, si era trasferito da giovane alle Taglie per vivere in autonomia, inseguendo un’idea di vita tutta sua, fatta di indipendenza e lavoro.

Era escavatorista da sempre. Aveva iniziato a soli 18 anni come allievo di Genesio Sinigaglia, padre del suo migliore amico Stefano, e da allora non aveva mai cambiato strada. Ha lavorato per l’Enel, poi per la ditta Veronese Impianti di Este nei settori degli acquedotti e gasdotti, e di recente era tornato a occuparsi di Enel con la ditta Arcipelago. «Abbiamo lavorato insieme una vita era come un fratello. Quanti cantieri insieme, quanti sacrifici. Per lui ho solo bellissime parole», racconta Stefano Sinigaglia. «È stato per cinque anni anche compagno di vita di mia sorella. Aveva un cuore grande, sempre leale». Edward era conosciuto soprattutto a Rivadolmo, mentre nella sua zona attuale, a Taglie, pochi lo frequentavano. Ma come dice il migliore amico: «Ovunque andasse, lasciava un ricordo».

Andrea Vettorello, un altro amico, lo descrive così: «Rideva, scherzava, era sempre sincero. Non ricordo di averlo mai visto triste. L’ho conosciuto negli anni ’90, quando abitava ancora con i genitori. Aveva tantissimi amici. Quando ci trovavamo era come fossimo fratelli, anche se ultimamente ci vedevamo molto meno». Il suo amore più grande era Mia, la cagnolina Jack Russell che lo accompagnava ovunque. Conclude Stefano: «Chi lo conosceva sapeva quanto fosse affezionato a lei». La data dei funerali verrà fissata nei prossimi giorni. —

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