Stasera l’ultima diretta con Mattia Martini Deejay

SOLESINO
Quella di stasera sarà l’ultima diretta. L’ultimo “regalo” che Mattia Martini Deejay ha voluto donare a suoi vicini, al quartiere, a tutto il paese e alle centinaia di amici e appassionati che hanno potuto seguirlo in diretta Facebook e Instagram. Già, perché due mesi fa il noto dj di Solesino ha voluto farsi e fare un regalo: vincere lo sconforto per le numerose serate di lavoro perse e riempire i sabati sera vuoti di chi era abituato a seguirlo in qualche festa o locale. E così, prima dal garage di casa, poi dal cortile della sua abitazione di Motte, Mattia ha riempito di musica le serate di tantissime persone.
«Distanti ma vicini», è il messaggio che il dj ha voluto veicolare con le sue note. Mattia Martini ha 33 anni e da autodidatta si è costruito un curriculum di rispetto: in zona è difficile non conoscerlo, ha portato musica in quasi tutti i locali di Padova e del Polesine. Il dj di Solesino, impiegato di professione e ottimo cestista per passione, collabora attualmente con diversi format molto conosciuti in Veneto come Sheky, Freak, Eva.
«Tutto è nato per caso, giusto per rimanere allenato», racconta Martini Deejay. «Il mio è diventato un appuntamento fisso, molto atteso». La voce si è sparsa e i collegamenti alle dirette sono lievitati. Quando il tempo lo ha permesso, il dj si è spostato all’aperto e così la festa nel cortile di Mattia si è trasformata in una vera e propria festa di quartiere. Ciascuno a casa propria, ovvio.
Dal sabato sera al Primo Maggio, dall’appuntamento all’ora di aperitivo fino alla suonata di mezzanotte, Mattia ha raccolto molti messaggi di ringraziamento: «Mi hanno scritto sanitari impegnati all’ospedale di Schiavonia. Mi ringraziavano perché, mentre erano in turno, la mia musica di sottofondo aiutava a rendere meno pesanti i ritmi dettati dall’emergenza e a far dimenticare certe immagini negative». Non sono mancate le disavventure, come qualche compaesano infastidito dalla musica o timoroso che a Motte ci fossero feste e assembramenti. La speranza, ora, è di suonare e ballare insieme dal vivo. —
N.C.
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