Statua di Moro imbrattata con la vernice: in tre verso il processo

Si tratta di tre esponenti del collettivo Levante. L’azione lo scorso 26 gennaio 2024 in via Altinate vicino al centro San Gaetano 

La statua di Aldo Moro vandalizzata nel gennaio 2024
La statua di Aldo Moro vandalizzata nel gennaio 2024

Il ministero della Giustizia ha concesso l’autorizzazione, come previsto nel nostro ordinamento. E la procura ha confermato l’accusa di concorso in vilipendio della Repubblica, cui si aggiunge la contestazione di imbrattamento su beni culturali di proprietà pubblica. Inchiesta formalmente chiusa da parte del pubblico ministero padovano Benedetto Roberti nei confronti di tre militanti del collettivo proletario comunista Levante, l’ex centro sociale occupato Gramigna, atto preliminare alla richiesta di rinvio a giudizio. Sul banco degli imputati rischiano di finire Marco Gargiulo, 30 anni, Beatrice Guglielmi di 24 e Michele Totta foggiano 38enne e, come gli altri, residente a Padova. Tutti sono difesi dall’avvocato Jacopo Mulato.

L’azione nel gennaio 2024

È il 26 gennaio 2024 quando, all’alba, alcune volanti della polizia si accorgono che il monumento dedicato all’esponente della Democrazia Cristiana Aldo Moro e alla sua scorta, installato in via Altinate accanto al Centro culturale San Gaetano, è stato imbrattato. Con la vernice rossa ignoti avevano sporcato il volto della statua dell’onorevole Dc e poi ricoperto anche la targa con i nomi dei cinque agenti della scorta trucidati dalle Brigate Rosse nell’agguato avvenuto a Roma in via Fani il 16 marzo 1978; l’appuntato dei carabinieri Domenico Ricci, il maresciallo Oreste Leonardi, gli agenti di pubblica sicurezza Giulio Rivera e Raffaele Iozzino e il vicebrigadiere Francesco Zizzi. Cinquantacinque giorni più tardi sarebbe stato ucciso anche Moro. L’azione in via Altinate viene messa a punto tra la mezzanotte e venti e la mezzanotte e 40 del gennaio scorso: sono le telecamere della zona a registrare i movimenti dei vandali che prima prendono di mira i muri del centro culturale (immobile sottoposto a tutela) poi imbrattano il monumento con la targa commemorativa, provocando un danno di 1.611 euro per la pulizia e la rimessa in pristino del sito com’era in precedenza. Ad accorgersi dell’imbrattamento sono alcune ore più tardi gli agenti della Digos e delle Volanti, arrivati in via Altinate molto presto per predisporre le attività di vigilanza previste in occasione della Giornata della Memoria in programma il 27 del mese, l’indomani.

L’indagine della Procura

Dall’esame delle telecamere e pure da alcune testimonianze gli investigatori riescono a individuare i tre (presunti, almeno fino a sentenza di primo grado) responsabili dell’accaduto Nell’agosto scorso sono state organizzate una serie di perquisizioni sia nelle loro abitazioni in città sia nel circolo “Il Picchetto” di galleria Ognissanti legato alla sinistra estrema. E alla fine il magistrato ha deciso di avere tutti gli elementi per chiudere l’indagine. Sulla successiva (e quasi scontata) richiesta di rinvio a giudizio della procura si dovrà pronunciare il gip. Non sono ancora stati individuati, invece, gli autori dell’insulto alla memoria di Enrico Berlinguer, compiuto lo scorso agosto nella strada a lui intitolata, di fronte al tribunale. La targa della via era stata coperta con scotch da pacchi, un’offesa alla memoria del segretario del Partito Comunista morto a Padova nel 1984 dopo essere stato coltivo da un’emorragia cerebrale durante un comizio.

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