Stimolazione magnetica nel cervello per guarire dalla dipendenza da gioco

Uno studio condotto dal professor Luigi Gallimberti dell’Università di Padova apre la speranza per la lotta alla dipendenza da gioco, una piaga che nella nostra regione interessa oltre 32 mila persone. La scoperta è di quelle che possono cambiare il futuro di molte persone affette dalla cosiddetta ludopatia: lo studio condotto da Gallimberti con la Fondazione Novella Fronda Onlus e pubblicato sul “Journal of clinical medicine”, dimostra infatti che si può guarire dal gioco patologico.

L’équipe di ricercatori guidati dal professor Gallimberti, psichiatra, psicoterapeuta, tossicologo clinico, docente al Bo, ha dimostrato che grazie alla stimolazione magnetica transcranica, tecnica non invasiva e indolore che ripristina l’attività del tessuto cerebrale attraverso un campo magnetico, oltre la metà dei pazienti che ha partecipato alla sperimentazione non è ricaduta nella trappola del gambling. «Di fatto» spiega Gallimberti, «gli impulsi elettromagnetici spengono i circuiti neuronali alterati che producono la compulsione al gioco. Metà dei pazienti vengono sottoposti a loro insaputa a un trattamento placebo, l’altra metà a quello vero e possiamo rilevare dove i neurocircuiti danneggiati si interrompono».

La tecnica utilizzata funziona un po’ come la dinamo della bicicletta: il magnete emette un’onda magnetica che gira nel cervello liberando micro correnti che riparano i danni determinati dal bombardamento da richiesta continua di “piacere”, in questo caso legato al gioco. La compulsione crea una vera e propria modificazione neurologica. la tecnica è stata già approvata per la cura dalla dipendenza alla cocaina: «Abbiamo trattato oltre 1.100 soggetti cocainomani, molti dei quali anche con disturbo legato al gioco patologico» conferma Gallimberti, «e sono guariti da entrambe le dipendenze».

Il protocollo per la stimolazione transcranica applicata a chi è prigioniero della trappola del gambling è preciso: «Prevede l’applicazione dei un magnete grande come una moneta sulla tempia sinistra» sottolinea Gallimberti, «con la potenza di 15 herz per 13 minuti, due sedute a mezz’ora di distanza l’una dall’altra per cinque giorni consecutivi e poi una volta la settimana per altre 11 settimane. Finora abbiamo valutato 11 pazienti da cui ne sono stati selezionati 4. Per avere un risultato statistico riconosciuto è necessario allargare la sperimentazione, per questo cerchiamo volontari. Ci rendiamo conto che chi è affetto dalla dipendenza da gioco molto spesso dsi vergogna e non esce allo scoperto» rileva il professore, «ma è importante poter continuare questo studio per certificare i risultati». In collaborazione con la casa di cura Park Villa Napoleon di Preganziol (Treviso) è stato attivato il numero 800.135435 a cui ci si può rivolgere per avere informazioni e d eventualmente aderire allo studio. —

E.L.

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