Stipendi in Azienda ospedaliera, sì ai 6,6 milioni per i medici

PADOVA. La Corte costituzionale ha dichiarato inammissibile il ricorso del Governo contro la legge regionale che, fra le altre cose, aggiungeva 6,6 milioni di euro per il triennio 2020-2022 per rimpinguare il fondo accessorio per i sanitari dell’Azienda ospedaliera universitaria di Padova.
Una decisione, quella assunta dalla Giunta regionale nel 2019, per rimediare a una sperequazione che si trascina da anni, per cui medici e operatori sanitari del Policlinico sono i meno pagati del Veneto. Canta vittoria Giampiero Avruscio, presidente dei primari ospedalieri (Anpo) che ha combattuto in prima linea questa battaglia. Per infermieri e oss esprimono soddisfazione Cgil, Cisl, Uil e Nursing Up.
La pronuncia della Corte costituzionale ha bollato come infondate le questioni di legittimità costituzionale che il Governo aveva sollevato. Saltano quindi tutti gli ostacoli affinché medici e infermieri dell’Azienda ospedaliera universitaria di Padova si vedano già dai prossimi mesi riconosciuto un aumento in busta paga. Per ciascuno dei tre anni a cui fa riferimento l’emendamento, la Regione Veneto aggiunge alla quota dei fondi accessori 2,2 milioni di euro. Una cifra che consentirà ai sanitari padovani di allineare le loro paghe alla media regionale.
«Dopo anni e anni in cui il nostro lavoro è stato meno valorizzato rispetto a quello dei colleghi delle altre Azienda sanitarie, dopo i molti appelli al presidente Zaia e l’interrogazione regionale a cui si rispondeva con l’emendamento al Bilancio nel novembre 2019 che destinava 6,6 milioni di euro, il ricorso del Governo aveva bloccato lo stanziamento» ripercorre Avruscio, «ma oggi si scrive una pagina di giustizia. Non è solo una questione di soldi: troppi medici se ne sono andati da Padova per andare in ospedali dove sono meglio pagati. Era doveroso e necessario valorizzare il lavoro di professionisti che operano in un hub ad alta specializzazione anche per fermare la fuga di medici».
Soddisfatti Cgi, Cisl e Uil: «Ora la Regione può deliberare l’adeguamento stipendiale per 6 mila lavoratori dell’Azienda» dichiarano Alessandra Stivali, Achille Pagliaro e Luigi Spada, «e chiediamo di dar subito seguito». «Finalmente si fa giustizia per lavoratori a cui è sempre stato chiesto il massimo in cambio di stipendi nettamente inferiori a colleghi di altre aziende» chiosa Luigino Zuin del Nursing Up, «abbiamo sempre e solo chiesto quello che ci spettava». —
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