«Stop vendite al dettaglio dentro il Centro grossisti»

Stop alla vendita al dettaglio nel Centro grossisti in zona industriale. Variante per la zona industriale: «Basta concorrenza ai negozianti»

PADOVA. Stop alla vendita al dettaglio nel Centro grossisti in zona industriale. È atteso per lunedì in consiglio comunale il via libera alla variante che riscrive l’articolo 21 del piano degli interventi sulla zona industriale.

Un intervento tecnico che però fissa una norma a tutela del piccolo commercio al dettaglio che opera in centro città e nei quartieri. «Viene sanato un errore della sinistra e così si tutelano i negozianti padovani», sottolinea Massimiliano Pellizzari, presidente di Acc, associazione commercianti del centro.

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Lo stop alle vendite. L’origine della questione è in una variante urbanistica sulla zona industriale approvata nel 2013 dall’allora vicesindaco reggente Ivo Rossi. In pratica era stata concessa la facoltà di vendita al dettaglio a quei venditori all’ingrosso che avevano spazi oltre i mille metri quadri. La norma consentiva di ricavare un piccolo locale (al massimo di 50 metri quadri) per la vendita al dettaglio. Nello specifico il provvedimento riguarda il settore del tessile, dunque dell’abbigliamento. Lunedì in consiglio comunale, dopo l’adozione in giunta ad aprile, arriverà l’approvazione definitiva della variante urbanistica che vieta ogni tipo di commercio al dettaglio.

Le proteste. Contro questa norma quattro società hanno presentato delle osservazioni a Palazzo Moroni, tutte identiche e tutte a firma dell’avvocato Emiliano Troi. Si tratta della Cleb 4 srl, Cortivo srl, Servalli Padova sas e della stessa cooperativa Centro grossisti. Il divieto è un provvedimento che «limita la libera attività commerciale», sostengono nelle osservazioni.

La risposta. Secco il no del Comune. Osservazioni non accolte: «La variante che nel 2013 ha portato all’estensione della vendita al dettaglio anche per il tessile è stata avviata su specifica richiesta di una minoranza delle attività presenti nell’ambito della zona industriale (centro grossisti) mentre questa variante è stata effettuata sulla base di considerazioni di carattere generale, con valutazioni che hanno portato a salvaguardare l’organizzazione urbanistica degli insediamenti urbani con la loro componente di attività di vendita al dettaglio», si legge nella delibera. Fuori dal burocratese: l’interesse globale dei commercianti padovani vale più dell’interesse di alcuni operatori del Centro grossisti.

I commercianti. Soddisfatto il presidente dell’Associazione commercianti del centro Massimiliano Pellizzari: «È stato un grosso errore di Ivo Rossi che adesso viene corretto. Una misura a tutela del piccolo commercio – sottolinea – Quando era stata approvata questa possibilità, nel 2013, avevamo raccolto oltre duemila firme. E avevamo detto in maniera molto chiara che non andava fatto».

In pratica era stata introdotta una forma di concorrenza in più: «La precedente amministrazione ha dato la possibilità di poter vendere ciò che il grossista forniva al dettagliante che poi rivendeva in centro – spiega Pellizzari – Molti negozi di abbigliamento ovviamente erano rimasti sgomenti, perché i fornitori all’improvviso erano diventati concorrenti». Per questo in campagna elettorale Bitonci aveva promesso la modifica della variante.

Il Centro Cina. La misura non riguardava il Centro ingrosso Cina, anche se si trova all’interno della zona industriale. Nel centro infatti ci sono tante piccole aziende che non hanno una superficie di mille metri quadri. «Avevano pensato di consorziarsi per poter vendere al dettaglio – rivela Pellizzari – Fortunatamente non ci sono riusciti».

Discoteche e sale giochi. Nella stessa variante urbanistica il consiglio comunale lunedì darà il via libera al posizionamento di circoli privati, sale giochi, discoteche e spazi per spettacoli nella parte nord della zona industriale. Dovranno presentare un progetto specifico, che dovrà essere approvato dalla giunta e corredato da un «adeguato servizio di trasporto pubblico e di piste ciclabili».

 

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