Storie di sguardi volti e figure da Raffaello a Picasso

VICENZA. Per inaugurare la riapertura del Salone della Basilica palladiana l’amministrazione comunale ha scelto una mostra evento di grande richiamo. Per “Raffaello verso Picasso. Storie di sguardi, volti e figure” curata da Marco Goldin, si prevede un pubblico di 200 mila persone, una media di duemila al giorno.
L’ingresso in Basilica avverrà da piazza dei Signori attraverso il Salone degli Zavatteri (in origine non chiuso ma passaggio tra i due lati dell’edificio). Questo ampio spazio è stato trasformato dai lavori in biglietteria e guardaroba; da qui si sale al piano superiore e dalla loggia, dopo aver attraversato un parallelepipedo-filtro, si entra nel Salone carenato ora allestito con pareti colorate in cartongesso per costruire delle stanze isolate, Tutte prive di soffitto (tranne due), per consentire la visione della volta lignea. Sono 13 stanze dipinte in vari colori, dal rosa antico al tortora, per un totale di 450 metri di percorso espositivo su una superficie di mille metri quadrati.
Qui si articolano le quattro sezioni dell’esposizione: “Il sentimento religioso”; “La nobiltà del ritratto”; “Il ritratto quotidiano”; “Il Novecento. Lo sguardo inquieto”. In tutto, 86 opere provenienti dai più prestigiosi musei, fondazioni e collezioni del mondo, assicurate per un miliardo di euro: ora abitano qui e cercano di dialogare tra di loro in un gioco di rimandi tra sguardi, gesti, movenze.
Opere che fotografano la Madonna e il Cristo, il Doge e il Sovrano, l’Uomo, la Donna, in una mostra che non è, né vuole essere, a detta del suo curatore una storia completa dell'arte del ritratto. È una affascinante e ben circostanziata sequenza di opere-capolavoro dal Quattrocento sino alla fine del Novecento.
Alcuni nomi d’artista fanno capire il calibro della rassegna: Fra' Angelico, Botticelli, Mantegna, Bellini, Giorgione, Raffaello, Tiziano, Veronese, Dürer, Cranach, Pontormo e poi, ancora, tra gli altri Rubens, Caravaggio, Van Dyck, Rembrandt, Velázquez, El Greco, Goya, Tiepolo arrivando fino agli Impressionisti: da Manet a Van Gogh, da Renoir (nella foto, Danza a Bougival), Gauguin, da Cézanne a Monet e ai grandi pittori del XX secolo da Munch, Picasso, Matisse, Modigliani e Bonnard fino a Giacometti, Balthus, Bacon e Freud.
Tra vita quotidiana e celebrazione di sé. (f.c.)
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