Strage di Caselle, arrestato l'assassino. A Vigodarzere le radici delle vittime

PADOVA. Svolta nell'indagine sul delitto di Caselle. I carabinieri hanno fermato nella notte il presunto autore della strage: si tratta di un pregiudicato di 56 anni, il torinese Giorgio Palmieri. L'uomo è accusato del triplice omicidio scoperto domenica scorsa. Le indagini sono state condotte dai carabinieri del nucleo investigativo di Torino, sotto la direzione della Procura di Torino e con la collaborazione dei carabinieri del Ros e del Ris di Parma.
Giorgio Palmieri è il convivente della ex domestica delle vittime. L’uomo è in stato di fermo con l’accusa di avere assassinato Claudio Allione, 66 anni, la moglie Maria Angela Greggio, di 65, e la madre di lei, Emilia Dall’Orto, di 93 anni, nella loro villetta di Caselle Torinese. Le vittime sono state colpite ripetutamente con uno stiletto o un coltello con lama sottile.
Le radici della famiglia a Vigodarzere.La strage di Caselle Torinese ha avuto eco anche a Vigodarzere, dove era nato il marito e padre di due delle tre vittime. Lino Greggio era, infatti, il coniuge di Emilia Campo Dall’Orto, dal cui matrimonio era nata Maria Angela Greggio, 65 anni, ex insegnante. Con loro c’era anche il marito di Maria Angela, Claudio Allione, 66 anni, ex dipendente della Sagat (la società che gestisce l’aeroporto). Massacrati tutti a coltellate, all’interno della loro abitazione, ancora senza un movente, ancora senza un colpevole. Attendono notizie i parenti di Emilia Campo Dall'Orto, che abitano a Vittorio Veneto, nel Trevigiano, dove la donna era nata 93 anni fa.
«Dopo il matrimonio con Lino si era trasferita in Piemonte», racconta Luigi, fratello di Emilia, «perché qui nel dopoguerra lavoro non se ne trovava. Durante la guerra Lino faceva il militare qui a Vittorio Veneto e aveva conosciuto mia sorella. Poi venne deportato in Germania. Quando tornò si sposarono, ma lavoro in Veneto allora non ce n’era, così si trasferirono in Piemonte, dove Lino aprì un laboratorio di tappezzeria adiacente alla casa e dove lavorava anche mia sorella. È morto, mi pare, una decina di anni fa. Purtroppo con gli anni con mia sorella ci siamo persi un po’ di vista e da quando è morta nostra madre non abbiamo avuto più contatti, tanto che il figlio di Maria Angela, Maurizio, non lo conosciamo».
I parenti veneti hanno appreso della terribile notizia da giornali e televisione. Prima il luogo della tragedia, poi il nome e la fotografia a confermare i tremendi sospetti. Anche Emilia era stata uccisa dal killer nella casa in cui viveva con figlia e genero.
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