Strage di rospi schiacciati in strada ma i volontari ne salvano 9 mila

Sempre più dura la vita per il rospo comune. È proprio il caso di dirlo. Oltre ai cambiamenti climatici e all’inquinamento, sono pure gli uomini a mettere seriamente a rischio la sopravvivenza degli esemplari di Bufo-Bufo, che in certe zone dei Colli è già scomparso. Basta fare un giro per le strade e si possono notare macchie scure sull’asfalto non lasciate dai camion che perdono terra, ma si tratta dei resti degli anfibi schiacciati dai veicoli a motore, che nonostante i limiti di velocità passano come frecce. Facciamo un po’ di chiarezza. Hanno iniziato a metà febbraio e fino alla fine di questo mese, i rospi continueranno a muoversi dal bosco per raggiungere l’acqua, dove la femmina farà le uova fecondate dal maschio per far nascere i girini. Dopo, i rospi ritorneranno indietro.
molti stritolati
Il problema è che tra partenza e arrivo ci sono le strade e i loro padroni cioè i veicoli. A dar una mano agli intrepidi animaletti, ogni sera scendono in campo i volontari del gruppo Sos Anfibi, messisi di buzzo buono per evitare a tanti esemplari di raggiungere anzitempo il Creatore. Armati di pila per individuarli, i volontari raccolgono con molta delicatezza le bestiole, le ripongono nei secchi e le trasportano a destinazione salvaguardandone l’incolumità. È un’impresa titanica, perché le persone che dedicano il loro tempo all’intervento si contano sulle dita di due mani e i siti più importanti da tenere d’occhio sono una quindicina. Tanto per dare dei numeri, i rospi salvati finora sono oltre 9 mila, ma si tratta di una stima per difetto, giacché in certi siti gli esemplari in movimento sono così numerosi in alcuni momenti, che le persone impegnate nei salvataggi non hanno nemmeno il tempo di contarli. L’attivismo del Sos Anfibi ha stimolato l’ingegno di Elia, un bambino residente a Cervarese e innamorato dell’ambiente, messosi a disegnare un marchingegno per la raccolta dei simpatici animaletti. Basterebbe un esercito di volonterosi per risolvere il problema? Non solo, perché serve l’aiuto degli enti.
reti in soli 3 posti
«Le reti si trovano solo in tre posti» afferma la veterinaria-volontaria Elisabetta Borsato «Sono molto utili in via Volti a Torreglia e davanti a Villa Barbarigo di Valsanzibio, ma ci sono posti in cui non sono state messe e ne avrebbero una grande necessità, come nel sito di Costigliola a Rovolon. I rospidotti così come sono stati realizzati sono un fallimento. I rospi purtroppo non li utilizzano perché sono spesso sporchi ed ostruiti e perché probabilmente non sono abbastanza ampi, a differenza di altri progettati in giro per il mondo».
servono delle ztl
Borsato coglie l’occasione per ricordare a chi di dovere le proposte di Sos Anfibi: «Bisogna limitare il traffico, creando delle zone a traffico limitato ai soli residenti nei periodi migratori, aumentare la segnaletica dedicata al problema anfibi e far rispettare i limiti di velocità in strade, che spesso costeggiano il bosco e sono teatro di incidenti che coinvolgono la fauna selvatica, come tassi, volpi, daini, cinghiali». La veterinaria segnala anche la situazione della “Sorgente delle Volpi’, habitat per salamandre, tritoni, ululone dal ventre giallo, ormai devastata dai cinghiali. —
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