Strano alcoltest in Albania Astemio trovato ubriaco

Il pensionato risulta positivo a un controllo: i poliziotti lo multano e gli ritirano la patente Ma se bevesse davvero morirebbe: il mix con i suoi farmaci salvavita sarebbe letale
Di Nicola Cesaro
Monselice, 04 Lug 2013.Installazione di due impianti fotografici-semaforici all'incrocio di via Orti. Nella foto: uno dei due rilevatori installato, .ph. Zangirolami
Monselice, 04 Lug 2013.Installazione di due impianti fotografici-semaforici all'incrocio di via Orti. Nella foto: uno dei due rilevatori installato, .ph. Zangirolami

POZZONOVO. Non tocca un goccio di alcol da due anni e mezzo, ma la polizia gli ritira la patente per guida in stato d’ebbrezza.

Bruno Tresoldi, 63 anni, è ancora allibito per quanto accadutogli durante le sue ultime vacanze: a inizio estate il malcapitato pensionato di Pozzonovo, fino a tre anni fa gestore dell’Eugas di Este, si è recato a Golem, in Albania, una delle principali stazioni balneari del paese balcanico. «Un posto splendido, con spiagge da sogno e persone estremamente cordiali» racconta Tresoldi «Quello che mi è capitato l’ultima sera di vacanza, tuttavia, ha dell’incredibile». Tresoldi, assieme alla moglie Pina, era uscito dall’albergo per un tour al volante del suo Opel Vivaro: «Procedevo a meno di 50 all’ora, anche perché alcune strade albanesi sono da incubo» racconta il pensionato «e sono stato fermato da una pattuglia della polizia. Gli agenti parlavano solo in albanese e capivo ben poco: a un certo punto mi hanno chiesto di sottopormi all’alcoltest». Tresoldi non ha avuto tuttavia alcun timore: «Due anni e mezzo fa ho fatto un ictus: da allora sono invalido all’ottanta per cento e prendo quotidianamente decine di pastiglie. Non posso assolutamente toccare l’alcol: il mix con tutti quei farmaci sarebbe letale. Posso dire con estrema onestà che non bevo un bicchiere di alcolici dal 2013».

Senza capire per quale motivo, quella sera Tresoldi si è visto ritirare la patente e appioppare una multa da 10 mila lek (più o meno 70 euro). «Il poliziotto continuava a farmi domande in albanese, alle quali non sapevo dare risposta. Poi, a fatica, ho compreso che per riavere la patente avrei dovuto pagare prima la sanzione».

Il giorno dopo il sessantatreenne ha fatto tappa in un ufficio postale per provvedere al pagamento della contravvenzione e quindi s’è recato nella stazione della polizia: «Lì mi hanno “sequestrato” il verbale e mi hanno assicurato che la patente mi sarebbe stata spedita per posta nel giro di pochi giorni».

Molte settimane dopo il ritorno a casa, non vedendo alcun pacco dall’Albania, Tresoldi ha chiesto informazioni all’ambasciata italiana di Tirana: «È in questo modo che ho scoperto che la patente rimarrà in Albania per sei mesi. Loro sostengono che guidavo in stato di ebbrezza e che quindi è scattata la revoca. Dopo i sei mesi dovrò frequentare pure dei corsi per il recupero del documento. Mi è stato sconsigliato di fare ricorso, vista la distanza e le diverse giurisdizioni» chiude amareggiato il pensionato «E così, per niente, mi toccherà stare senza patente a lungo».

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