Stroncato a 29 anni “Pippo” Giacomazzo avvocato e rugbista

PADOVA. Era un ragazzo tranquillo e generoso. Bravo e rispettoso, nella vita come nello sport che amava, il rugby. Filippo Giacomazzo, 29 anni è stato strappato alla vita da un melanoma che dal maggio scorso non gli ha lasciato scampo. Fino a giovedì scorso scherzava e rideva con gli amici, seppur costretto a cicli di radioterapia a Verona; poi negli ultimi giorni la situazione è peggiorata fino alla morte.
I suoi amici sono rimasti in reparto fino all’ultimo, non volevano credere che potesse finire così. Filippo era il figlio dell’avvocato Paolo Giacomazzo, stimato professionista che è stato pure nella giunta delle Camere Penali e che gestisce il complesso di Albignasego Villa Vanna.
Filippo ha sempre lavorato nello studio legale di famiglia e da quando era diventato avvocato aveva assunto mansioni più importanti. Viveva con la compagna Vera a Rio di Ponte San Nicolò. Il funerale dovrebbe celebrarsi mercoledì nella chiesa di Salboro, proprio davanti a Villa Vanna, la casa del nonno.
Filippo detto “Pippo”, nel rugby era un pilone destro. Aveva iniziato a giocare da bambino al Petrarca: nel 2003, a 15 anni, aveva vinto i campionati studenteschi e aveva ricevuto una medaglia anche dal Comune.
Poi a 16 aveva smesso, per riprendere qualche anno dopo nel gruppo fondatore di una nuova società chiamata 555 a Pontevigodarzere (ma le partite le facevano alla Guizza nei campi del Petrarca). Infine è approdato al Cus Padova, ha giocato due partite nel campionato 2017/2018.
Nel settembre dello scorso anno aveva superato l’esame di Stato ed era diventato avvocato. Ieri nell’abitazione di famiglia in Riviera Paleocapa, assieme al papà Paolo alla mamma Daniela, alla sorella Camilla e all’amato zio Massimo c’erano presenti parenti e amici. Non per piangere, ma per ricordare. «Siamo una trentina di amici e stiamo facendo quasi una “festa”» dice un amico «come avrebbe voluto lui».
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