Subito boom di visitatori per i capolavori dell’Impressionismo

PADOVA. È iniziata alla grande la mostra “Gauguin e gli impressionisti”, in corso a palazzo Zabarella, dove resterà fino al 27 gennaio. I primi due giorni di apertura hanno visto un flusso ininterrotto di visitatori ordinatamente in fila davanti all’ingresso. Code che a tratti hanno raggiunto il lato opposto del cortile. Per i numeri bisognerà aspettare qualche giorno, ma le premesse fanno pensare ad un successo. “La mostra piace», conferma soddisfatto Federico Bano, presidente della Fondazione che gestisce palazzo Zabarella e che ha organizzato la mostra insieme al Comune e al Museo danese di Ordrupgaard, dal quale provengono i capolavori esposti.
commenti positivi «Oggi (ieri per chi legge, ndr) è il secondo giorno di apertura e c’è sempre stata coda. Abbiamo fatto delle interviste a qualche visitatore, all’uscita dalla mostra e i commenti sono stati sempre molto positivi. C’erano turisti francesi, inglesi e di altre nazionalità. Ho parlato con un visitatore venuto apposta da Sestri Ponente. Ho colto, in generale, un notevole compiacimento per la mostra, anche per come è stata allestita e per la percezione che le persone hanno avuto della città».
più visitatori di mirò Rispetto alla mostra su Mirò, i primi due giorni fanno pensare ad un’affluenza decisamente superiore. «Mirò ha avuto un risultato strepitoso», spiega Bano, «perché è un pittore sperimentale, molto astratto, non facile, amato da un pubblico particolare. Questa mostra è universale: un parterre di autori straordinari, presenti con opere significative e anche poco viste». Oltre a Gauguin, ci sono Manet, Cézanne, Degas, Matisse, Monet, Renoir, Delacroix, Corot e altri ancora. Un bacino di utenti potenzialmente sconfinato.
«prospettive rosee» «I grandi nomi ci sono tutti, le prospettive sono rosee», conferma Bano, «e non soltanto per palazzo Zabarella, ma, ci tengo a sottolinearlo, per la città. Come palazzo Zabarella abbiamo sempre fatto grandi numeri. Non siamo mai scesi sotto i 100mila visitatori, perché proponiamo mostre di qualità». —
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