Sul mattone piomba un macigno

Tassa extra del 30% sui terreni che diventano edificabili
ONERI EXTRA. Costruire a Vigonza ora costa più caro
ONERI EXTRA. Costruire a Vigonza ora costa più caro
 
VIGONZA.
Un altro macigno sul mattone: i privati che da oggi chiedono il permesso di realizzare nuove costruzioni debbono riconoscere al Comune un onere aggiuntivo per il valore in più che si ottiene a seguito del cambio di destinazione d'uso dell'area interessata.  Un esempio pratico: se un terreno agricolo di 1.000 metri quadri è stimato 20.000 euro e cambiando la destinazione in edificabile acquista un valore di 120.000 euro, si dovrà versare al Comune un extra di oneri pari a 30.000 euro se il terreno è utilizzato per figli o parenti di primo grado, 60.000 se si decide di vendere a terzi.  La somma dovuta potrà essere commutata in opere di pari importo o versata in contanti, comunque questi denari debbono venire usati solo per valorizzare il patrimonio pubblico. E' la regola per le nuove edificazioni chiamata «perequazione», votata l'altro ieri sera in consiglio comunale. Viene adottata perché c'è una legge regionale che la prevede, ma soprattutto per ragioni economiche: coi contributi statali e regionali ridotti all'osso e l'eliminazione dell'Ici sulla prima casa i Comuni ricorrono a tutti i sistemi possibili per pagare le opere pubbliche.  La conseguenza è che il privato si trova un nuovo balzello da aggiungere ai già robusti salassi. Ormai costruire conviene solo a chi deve aggiungere qualche locale per il figlio che si sposa.  «Il contributo straordinario è un onere ulteriore rispetto agli oneri accessori e le obbligazioni vigenti» ha spiegato il sindaco Nunzio Tacchetto, precisando che nei nuclei di edificazione diffusa può costruire solo chi è proprietario. «E' un incentivo al recupero dei vecchi edifici e di conseguenza al risparmio del territorio - ha puntualizzato Sandro Benato, Pdl - Altro punto importante: il vincolo di destinazione dei lotti inedificati a figli e parenti è fissato in 10 anni, se entro questo termine non si costruisce decade la riduzione del 30%. E di lotti con le erbacce ce ne sono fin troppi. Inoltre, nei piani di lottizzazione, l'onere viene spalmato su tutti e non ci rimette solo chi viene espropriato per fare strade o piazze».  Ha invece espresso perplessità Renzo Barutta, Pd: «In teoria dovrebbe essere il padrone che guadagna di meno - ha detto - In pratica sarà inevitabile un incremento del costo delle costruzioni, un fatto che può tradursi o nel non costruire o nel far ricadere l'onere su chi acquista una casa. Come effetto calmierante bisognerebbe contestualmente incentivare l'edilizia residenziale pubblica. Ci sarebbero ancora molti punti da valutare».  Il sindaco ha anticipato che sulla perequazione verrà fatto a breve un convegno per chiarirne l'applicazione.

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