Svolta auditorium il Pollini sarà rifatto e il conservatorio a Palazzo Foscarini

Accordo tra Comune e Fondazione per risolvere la querelle Giordani: «Spero di iniziare i lavori nella primavera 2021»



Il nuovo auditorium? Sarà il vecchio Pollini ma rinnovato e ampliato da 542 a 800 posti. Sfuma l’ipotesi della “conchiglia” disegnata dagli architetti Carli e Moschino al posto dell’ex esattoria di Palazzo Foscarini, di cui sarà utilizzata solo una parte per l’ampliamento (da 2.200 metri quadri) del conservatorio. Una scuola internazionale di musica che avrà una nuova casa grazie alla fondazione Cariparo che stavolta dovrebbe poter usufruire del credito d’imposta del 65% dell’Art Bonus.

Il nuovo progetto

«Abbiamo ragionato con il presidente della fondazione Gilberto Muraro sul fatto che tra centro congressi e futura Arena della musica avremmo avuto un esubero di posti. E poi il Covid ci ha costretto a mettere in discussione molti aspetti – spiega il sindaco Giordani – Alla fine è venuto fuori un bel progetto che riqualifica piazza Eremitani e rilancia il nostro conservatorio, che era la prima e principale urgenza».

Quello che ne esce, dopo le lunghe tribolazioni terminate con il no del Ministero all’Art Bonus per Palazzo Foscarini, è una sorta di “quadrante della musica” raccolto attorno all’attuale auditorium di via Carlo Cassan. Si utilizzerà una parte degli spazi del Pollini per ampliare la sala e realizzare foyer, caffetteria e guardaroba, e renderlo così adeguato a concerti di livello internazionale. Per quanto riguarda il conservatorio l’ampliamento si svilupperà su tutta l’ala dell’edificio lungo via Eremitani, in aderenza al palazzo oggi utilizzato per le lezioni (che dovrà essere ristrutturato). Il resto di Palazzo Foscarini resterà di proprietà di Intesa San Paolo che potrà valorizzarlo come meglio crede.

Il regalo di Intesa

È proprio il ruolo del gruppo bancario a dover ancora essere pienamente definito: «Ho un accordo verbale con Muraro e la fondazione – chiarisce Giordani – Insieme andremo da Carlo Messina (il ceo di Intesa, ndr) e gli ricorderemo dell’impegno che aveva preso con la città». L’impegno era quello di un “regalo” importante alla città, nel segno della cultura e della musica.

Intesa San Paolo è infatti proprietaria di Palazzo Foscarini, ne dovrà dunque cedere una parte al Comune e poi la fondazione Cariparo metterà i fondi per la ristrutturazione, potendo però usufruire della detrazione fiscale dell’Art Bonus.

Il vincolo e l’art Bonus

In queste settimane, dunque, il Comune sta lavorando con la Soprintendenza per poter accedere all’agevolazione fiscale che premia chi effettua erogazioni liberali a sostegno del patrimonio culturale pubblico. Due i fattori che dovrebbero essere decisivi: l’attività di alto valore culturale svolta dal Pollini e la verifica di interesse sul bene che potrebbe portare all’estensione del vincolo della Soprintendenza a tutto l’edificio (e non solo alla facciata com’è oggi).

«Vorrei vedere iniziare i lavori già la prossima primavera. Credo sia necessario dare una risposta veloce e definitiva al Pollini, che con 900 studenti e cento docenti è una risorsa importante per la città», conclude Giordani.

Intanto l’Opv (orchestra di Padova e del Veneto), dopo aver trovato “casa” al Castello Carrarese, ha anche trovato l’accordo con il Teatro Stabile per una camera acustica che consentirà di realizzare concerti anche al Verdi. —

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova