Tabacchi: «Rinascente, Zara non è interessata»

«Hanno fatto tutto da soli. Gli amministratori della Rinascente, che fa parte del gruppo thailandese Central Retail Corporation, sono venuti nel mio ufficio, a Milano e mi hanno chiesto uno sconto sul canone per la filiale di Padova, che è meno di 100mila euro al mese. Per me l’attuale affitto è già scontato perché il prezzo di mercato, nel cuore della città, è ben superiore. 5.800 mq2 tra piazza Garibaldi ed il Pedrocchi non sono pochi. Tra l’altro il contratto d’affitto scade nel mese di ottobre del 2020. Quindi se oggi La Rinascente rischia di andare via da Padova, la responsabilità non è certo mia». A parlare così è Guglielmo Tabacchi, figlio di Giuliano, l’ex imprenditore della Safilo.
Tabacchi junior, che ieri mattina è volato a New York dove ha un proprio ufficio di corrispondenza, risponde i anche a una domanda su Zara. «Non è vero che Zara stia per traslocare e sia interessato a sostituire La Rinascente nel palazzo sul listòn» aggiunge. «Visto che rappresento la proprietà immobiliare anche per il palazzo, in piazzetta Pedrocchi, dove c’è il grande magazzino spagnolo, non mi risulta che voglia andare via dal momento che mi continua a pagare l’affitto».
Il gruppo thailandese Central Retail Corporation ha già chiuso la sede di Genova, dove sono state lasciate a casa 60 lavoratrici e tutt’ora detiene anche numerosi grandi magazzini oltre confine, tra cui L’Oberpollinger a Monaco di Baviera, nei pressi di Marienplatz, il Kadewe a Berlino e l’Alster Haus ad Amburgo. Nel frattempo c’è molta attesa per l’incontro tra le parti, che si terrà all’interno della Rinascente, giovedì 6 dicembre, alle 16.30.
Dopo l’incontro, sono previste due assemblee: la prima alle 19 e la seconda venerdì, dalle 12 alle 13. La vertenza viene seguita da Marquidas Moccia della Filcams-Cgil e da Katiuscia Rostellato della Fisascat-Cisl, che è anche dipendente della Rinascente. I sindacati hanno deciso di aspettare le ultime comunicazioni dell’azienda, che diventeranno ufficiali durante l’incontro di giovedì, prima di proclamare eventuali mobilitazioni, ma sono numerose le commesse che vorrebbero iniziare la lotta già prima di giovedì. Alcune di loro hanno chiesto un incontro urgente al sindaco ed hanno deciso di mettersi al petto un nastro nero, simbolo di lutto. «Faremo di tutto per non far chiudere la Rinascente e difendere tutti i posti di lavoro (39 più 20 a tempo determinato, ndr)». —
Felice Paduano
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