Tacchetto rimane il sindaco di Vigonza

Il recupero dello sfidante rispetto al primo turno è notevole, ma non basta Zanon resta sotto il 40%, l’amministratore uscente prevale in 14 seggi su 20
Di Giusy Andreoli
BELLUCO FESTEGGIAMENTO ELEZIONE TACCHETTO VIGONZA
BELLUCO FESTEGGIAMENTO ELEZIONE TACCHETTO VIGONZA

VIGONZA. Nunzio Tacchetto viene riconfermato sindaco. A sceglierlo è stato il 61.18 per cento dei votanti. Distanziato di 15 punti percentuali il suo sfidante, Giuseppe Zanon, che ha rastrellato il 38.82 per cento delle preferenze. Fra i due, insomma, ci sono 2.041 voti di differenza, perché 5.584 cittadini hanno tracciato la croce sul nome di Tacchetto, 3.543 su quello di Zanon.

Il primo turno. Tacchetto due settimane fa aveva ottenuto il 49.03 per cento (5.468 voti), Zanon il 24.79 (2.755). Rispetto a 15 giorni fa, dunque, Zanon ha recuperato 14 punti percentuali, ottenendo 788 voti in più. Tacchetto ha mantenuto intatto il suo consenso, cresciuto di 116 voti. Una rimonta che non è bastata a Zanon per strappare palazzo Arrigoni al sindaco uscente.

Il verdetto. Il responso delle urne è stato chiaro, Tacchetto ha prevalso in 14 seggi su 20: nei quattro di Vigonza, in quello di Carpane, in due su quattro a Perarolo, nei tre di Peraga, nei due di Pionca e nei due di Codiverno. Zanon ha avuto la meglio ai seggi 7 e 8 di Perarolo, in tutti e tre quelli di Busa e in quello di San Vito. In pratica la zona sud di Vigonza, quella più vicina a Padova, dove vivono le famiglie che gravitano per lo più nell’area cittadina, schierandosi quasi compatta per Zanon si è riconfermata di tendenza centrosinistra.

Il ballottaggio. Zanon è riuscito a recuperare quel consenso di parte andato al primo turno al Movimento 5 Stelle. C’è da dire che la percentuale dei votanti è stata davvero bassa: si è recato alle urne appena il 53.85 per cento dei vigontini. Cioè 9.416 votanti a fronte dei 17.487 aventi diritto, 2.253 in meno del primo turno.

Calo di votanti. È stato di ben otto punti, che si aggiungono ai 33,27 del primo turno. Una disaffezione al voto che politicamente pesa. Le schede bianche sono state in totale 71, le nulle 216, le contestate 2.

L’outsider. «I numeri di Tacchetto erano già molto alti, non sono sorpreso del risultato. In ogni caso noi siamo soddisfatti del nostro» dichiara Giovanni Pasqualotto (M5S), al quale il consenso del 18.85 per cento al primo turno ha già consegnato seggi in Consiglio comunale. «Abbiamo già avuto la conferma di una certa volontà di collaborare da parte del nuovo sindaco su certi punti del nostro programma. Ci auguriamo che venga incontro alle istanze dei cittadini che tramite noi entreranno in Comune. A noi del 5 Stelle piace l’ebbrezza che ci procura entrare in Consiglio, è l’inizio di un’impresa. Sappiamo che sarà dura, c’è da imparare a muoversi nel meccanismo della politica. La nostra non sarà un’opposizione a priori, valuteremo caso per caso e decideremo. Con i colleghi di minoranza siamo in armonia. Fortunatamente abbiamo il privilegio di essere un movimento esterno e il correre da soli ha fatto sì che non si concentrassero gli astii e le inimicizie nei nostri confronti ma piuttosto tra i due schieramenti».

La Lega. Entra in Consiglio anche Roberto Caon: «Si conferma la gogna mediatica subita dal mio movimento negli ultimi mesi. Registro che anche a Vigonza il centrodestra è stato costretto ad andare al ballottaggio. Attendiamo il sindaco al varco per vedere se manterrà le tantissime promesse fatte o se era solo campagna elettorale. Noi vigileremo».

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