Tassa sui rifiuti, a Padova arriva la stangata con un rincaro di due milioni

Entro il 16 novembre si paga l’ultima rata. Aumento del 5,7% che pesa soprattutto su ristoratori e baristi



PADOVA. Mancano appena due settimane al termine per il pagamento dell’ultima delle tre rate previste per la tariffa sui rifiuti. Il rincaro della tassa nel 2019 frutterà quasi 2 milioni di euro in più dello scorso anno. Si passa quindi da un gettito di 42 milioni del 2018 ad uno totale di 43, 7 di quest’anno.

È la cifra che incasserà il Comune dai contribuenti per sostenere le spese di gestione del ciclo dei rifiuti, la pulizia delle strade e i servizi amministrativi, tutti forniti da AcegasApsAmga. Scadenza fissata per pagare l’ultima quota il 16 novembre, ma le bollette verso i 121mila utenti padovani sono già partite.

I RINCARI

A dicembre 2018, con l’approvazione del piano economico finanziario, era stato definito anche il lieve aumento della bolletta dal 2019. Un rialzo del 5, 7% che però non ha pesato moltissimo sulle famiglie, che in media hanno pagato circa 6 o 7 euro in più a quadrimestre, mentre ne hanno sentito di più il peso i proprietari di locali che somministrano cibo e bevande, per i quali gli aumenti hanno sfiorato anche i 100 euro.

La media dell’aumento è stata di quasi 13 euro all’anno per una famiglia di tre persone, in un appartamento da 100 mq. Oppure 77 euro per i titolari di un bar di 90 mq che l’anno scorso pagava 1.400 euro. O ancora 800 euro per i supermercati. Le famiglie raggiunte dalla tassa sono 102. 446, mentre sono 19.364 le utenze non domestiche. In tutto sono 369. 435 le bollette emesse nel 2019 da AcegasApsAmga

GETTITO E TARIFFE

In tutto si tratta di 43.727.139 milioni di euro, che saranno però solo di passaggio nelle casse comunali e dalle quali saranno girati direttamente a quelle di AcegasApsAmga, che gestisce la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti in città. Molti padovani hanno già ricevuto in posta il modello F24 semplificato e precompilato spedito in allegato alla bolletta.

Chi non l’avesse ricevuto, o deve calcolare il dovuto, può rivolgersi allo Sportello clienti Tari di Acegas in via Corrado 1 (c’è un call center gratuito al numero verde 800. 955988). Per quanto riguarda le utenze domestiche esiste una tariffa fissa, calcolata in base alla grandezza dell’abitazione, a cui ne va aggiunta una variabile, che dipende invece dal numero di componenti del nucleo familiare.

Per i negozi, invece, sia la tariffa fissa che quella variabile vanno moltiplicate per i metri quadri del locale. Rispetto allo scorso anno bisogna considerare anche l’estensione della raccolta “porta a porta”, che potrebbe influire anche sulle tariffe 2020, visto che l’obiettivo dell’amministrazione è quello di diffonderlo il più possibile (ieri è iniziato il servizio all’Arcella Ovest).

OBBLIGO TRASPARENZA

Incentivare il miglioramento dei servizi di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti, omogeneizzare le condizioni nel Paese, garantire trasparenza delle informazioni agli utenti. Sono questi i principi basilari del metodo tariffario servizio integrato di gestione dei rifiuti varato giovedì dall’autorità di regolazione dell’energia e dell’ambiente (Arera), che ha anche fissato gli obblighi di trasparenza verso gli utenti.

Le nuove regole definiscono i corrispettivi Tari da applicare agli utenti nel 2020-2021, che però non dovrebbero intaccare i costi padovani. Eventuali variazioni in futuro quindi dovranno essere giustificate solo in presenza di miglioramenti di qualità del servizio dell’attivazione di servizi aggiuntivi per i cittadini.

«SALDATE IN TEMPO»

«È bene ricordare a tutti i contribuenti di saldare l’importo dovuto in tempo. Le risorse incamerate sono infatti tutte utilizzate per sostenere le spese necessarie alla pulizia della città e alla gestione dei rifiuti che produciamo» evidenzia l’assessore ai tributi, Antonio Bressa.

Per quanto riguarda le nuove linee guida di Arera, Bressa non sembra preoccupato a tale proposito: «Non ci aspettiamo cambiamenti importanti, perché il metodo delineato per individuare i servizi che devono essere coperti dalla Tari si sovrappone per la maggior parte a quanto già consolidato nella prassi di Padova.

Poi viene fissato un principio che ritengo sacrosanto, ossia che la tariffa può aumentare solo a fronte di un aumento della qualità del servizio o in presenza di servizi aggiuntivi ai cittadini». —


 

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