Tassa sui rifiuti, a Padova arriva la stangata con un rincaro di due milioni

PADOVA. Mancano appena due settimane al termine per il pagamento dell’ultima delle tre rate previste per la tariffa sui rifiuti. Il rincaro della tassa nel 2019 frutterà quasi 2 milioni di euro in più dello scorso anno. Si passa quindi da un gettito di 42 milioni del 2018 ad uno totale di 43, 7 di quest’anno.
È la cifra che incasserà il Comune dai contribuenti per sostenere le spese di gestione del ciclo dei rifiuti, la pulizia delle strade e i servizi amministrativi, tutti forniti da AcegasApsAmga. Scadenza fissata per pagare l’ultima quota il 16 novembre, ma le bollette verso i 121mila utenti padovani sono già partite.
I RINCARI
A dicembre 2018, con l’approvazione del piano economico finanziario, era stato definito anche il lieve aumento della bolletta dal 2019. Un rialzo del 5, 7% che però non ha pesato moltissimo sulle famiglie, che in media hanno pagato circa 6 o 7 euro in più a quadrimestre, mentre ne hanno sentito di più il peso i proprietari di locali che somministrano cibo e bevande, per i quali gli aumenti hanno sfiorato anche i 100 euro.
La media dell’aumento è stata di quasi 13 euro all’anno per una famiglia di tre persone, in un appartamento da 100 mq. Oppure 77 euro per i titolari di un bar di 90 mq che l’anno scorso pagava 1.400 euro. O ancora 800 euro per i supermercati. Le famiglie raggiunte dalla tassa sono 102. 446, mentre sono 19.364 le utenze non domestiche. In tutto sono 369. 435 le bollette emesse nel 2019 da AcegasApsAmga
GETTITO E TARIFFE
In tutto si tratta di 43.727.139 milioni di euro, che saranno però solo di passaggio nelle casse comunali e dalle quali saranno girati direttamente a quelle di AcegasApsAmga, che gestisce la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti in città. Molti padovani hanno già ricevuto in posta il modello F24 semplificato e precompilato spedito in allegato alla bolletta.
Chi non l’avesse ricevuto, o deve calcolare il dovuto, può rivolgersi allo Sportello clienti Tari di Acegas in via Corrado 1 (c’è un call center gratuito al numero verde 800. 955988). Per quanto riguarda le utenze domestiche esiste una tariffa fissa, calcolata in base alla grandezza dell’abitazione, a cui ne va aggiunta una variabile, che dipende invece dal numero di componenti del nucleo familiare.
Per i negozi, invece, sia la tariffa fissa che quella variabile vanno moltiplicate per i metri quadri del locale. Rispetto allo scorso anno bisogna considerare anche l’estensione della raccolta “porta a porta”, che potrebbe influire anche sulle tariffe 2020, visto che l’obiettivo dell’amministrazione è quello di diffonderlo il più possibile (ieri è iniziato il servizio all’Arcella Ovest).
OBBLIGO TRASPARENZA
Incentivare il miglioramento dei servizi di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti, omogeneizzare le condizioni nel Paese, garantire trasparenza delle informazioni agli utenti. Sono questi i principi basilari del metodo tariffario servizio integrato di gestione dei rifiuti varato giovedì dall’autorità di regolazione dell’energia e dell’ambiente (Arera), che ha anche fissato gli obblighi di trasparenza verso gli utenti.
Le nuove regole definiscono i corrispettivi Tari da applicare agli utenti nel 2020-2021, che però non dovrebbero intaccare i costi padovani. Eventuali variazioni in futuro quindi dovranno essere giustificate solo in presenza di miglioramenti di qualità del servizio dell’attivazione di servizi aggiuntivi per i cittadini.
«SALDATE IN TEMPO»
«È bene ricordare a tutti i contribuenti di saldare l’importo dovuto in tempo. Le risorse incamerate sono infatti tutte utilizzate per sostenere le spese necessarie alla pulizia della città e alla gestione dei rifiuti che produciamo» evidenzia l’assessore ai tributi, Antonio Bressa.
Per quanto riguarda le nuove linee guida di Arera, Bressa non sembra preoccupato a tale proposito: «Non ci aspettiamo cambiamenti importanti, perché il metodo delineato per individuare i servizi che devono essere coperti dalla Tari si sovrappone per la maggior parte a quanto già consolidato nella prassi di Padova.
Poi viene fissato un principio che ritengo sacrosanto, ossia che la tariffa può aumentare solo a fronte di un aumento della qualità del servizio o in presenza di servizi aggiuntivi ai cittadini». —
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