Tenta di travolgere l’agente che gli intima l’alt nel bosco

Motociclista intercettato su un sentiero di Galzignano alla guida di una enduro forza il controllo della forestale e fugge: aveva tolto la targa dal mezzo
Di Nicola Cesaro
Motocross sui colli BELLUCO
Motocross sui colli BELLUCO

GALZIGNANO TERME. Vede l'alt della Forestale e invece di fermarsi accelera e rischia di investire l'agente con la paletta. È un comportamento grave quello compiuto sabato mattina da un centauro in sella alla propria moto enduro impegnato su un sentiero dei Colli Euganei, dove circolare con i mezzi a motore è di fatto una pratica vietata. Proprio per questo il Corpo Forestale dello Stato ha messo in atto, lo scorso weekend, una vera e propria task force per contrastare il fenomeno: una dozzina di uomini, sparsi tra monte Fasolo, monte Orbieso, monte Venda e negli accessi ai sentieri più gettonati dagli amanti delle dueruote a motore. Una pattuglia, sabato mattina, era posizionata tra monte Fasolo e monte Orbieso, tra i territori comunali di Cinto Euganeo e Galzignano Terme.

«Lungo il sentiero, in prossimità del posto di blocco opportunamente segnalato, si è materializzato un endurista» è il racconto di Daniela Famiglietti, comandante provinciale della Forestale «L'agente ha alzato la paletta per invitare il motociclista a rallentare e a fermarsi, ma questi per contro ha dato gas al mezzo e ha puntato chiaramente il posto di blocco».

L'agente ha avuto la prontezza di scansarsi all'ultimo, evitando così di essere travolto dalla moto. Fortunatamente nessuno è rimasto ferito. «Il fatto è gravissimo» continua la Famiglietti «Capita che, alla vista della pattuglia, qualche endurista cambi percorso o direzione, ma una veemenza e una violenza tale non si erano mai viste».

La moto dell'endurista-kamikaze era priva di targa - prassi normale per chi affronta i Colli abusivamente - per cui l'identificazione del motociclista sarà impresa ardua. L'assenza di targa, peraltro, è una delle condizioni a cui le forze dell'ordine si appigliano per contrastare il fenomeno delle moto sui sentieri dei Colli: la trasgressione al Codice della strada può portare infatti anche alla confisca del mezzo, punizione ben più severa delle "magre" sanzioni previste dai regolamenti al Parco Colli, quasi mai superiori ai cento euro. Di fatto, un costo ben minore dell'accesso per qualche domenica in un circuito dedicato all'enduro. «Episodi come questi e le sempre più numerose segnalazioni che ci arrivano da utenti e visitatori ci spingono a continuare nell'opera di repressione del fenomeno» chiude la Famiglietti «La rete che c'è tra motociclisti e che segnala la nostra presenza ci impedisce di fermare queste persone, ma se non altro allo stesso tempo li fa desistere dal frequentare i Colli Euganei».
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