Tentata estorsione, sequestrato il libro della pornostar

Un nuovo buferone targato Lea Di Leo, con la solita abbondante dose di eros e proibito, di detto e non detto, di identità nascoste e svelate. Solo che stavolta, oltre al pepe e ad una buona dose di voyeurismo, c’è anche la guardia di finanza, chiamata in causa nell’ambito di un’inchiesta della procura di Trapani. Tutto perché la pornostar di Castello di Godego (Treviso), al secolo Sonia Faccio, ha deciso di raccontare le proprie esperienze sessuali in un libro, ora sotto sequestro: un volume che un editore siciliano sembra aver usato come arma di ricatto.
C’è di tutto nei racconti di Lea Di Leo: attori, cantanti, calciatori, un regista, personaggi del mondo televisivo, un ex vice ministro e persino un alto prelato. Sono questi i personaggi citati, come clienti, nella bozza del libro che la donna avrebbe voluto pubblicare affidandosi alla casa editrice di Marsala Imart Edizioni. Il presidente e direttore commerciale della casa editrice, Giuseppe Aleci, 35 anni, all’insaputa dell’autrice, avrebbe ricattato alcuni dei personaggi indicati chiedendo loro somme che vanno da 10 a 40 mila euro per depennare dal volume i loro nomi e gli imbarazzanti particolari dei rapporti sessuali. Per questo la procura di Marsala ha ipotizzato il reato di tentata estorsione, notificando l’avviso di conclusioni indagini sia ad Aleci, che a Gaspare Richichi, 27 anni, di Bagheria (Palermo), direttore editoriale della Imart.
Lea Di Leo aveva già rinunciato alla pubblicazione del libro, presentando una denuncia e affermando di avere ricevuto «tante pressioni» e anche «minacce di morte», aggiungendo che comunque non aveva intenzione di fare i nomi dei personaggi con i quali ha avuto rapporti sessuali. La procura siciliana ha iniziato ad occuparsi della vicenda dopo un servizio mandato in onda, lo scorso 16 marzo, dal programma televisivo di Italia1 «Le Iene». L’indagine è coordinata dal procuratore Alberto Di Pisa e dal sostituto Giacomo Brandini.
«L’idea di scrivere un libro ce l’avevo da tempo - rivela Lea Di Leo - poi Mauro Marin, il vincitore del Grande Fratello, mi ha consigliato questa casa editrice, a cui pure lui si era affidato per la pubblicazione della biografia. Io mi sono fidata, non immaginavo di trovarmi in un simile guaio». Poi scende nel dettaglio. «Mi ero insospettita per i ritardi nella pubblicazione, fino a che un giorno il mio ex fidanzato, che lavora come autore a Mediaset, mi ha telefonato mettendomi in guardia sui ricatti in atto da parte dell’editore. Così mi sono affidata all’avvocato Paolo Mele del foro di Vicenza e ho deciso di denunciare tutto. Sono stata anche convocata e interrogata dalla guardia di finanza».
Veniamo al libro... «Ho deciso di raccontare tutte le mie esperienze sessuali, dall’infanzia fino alla maturità, con le relative storie avute con personaggi famosi. Dal calciatore del Cittadella, a quelli del Treviso Calcio, per finire con due campioni del Milan. Un capitolo l’ho dedicato ad un uomo di Chiesa che veniva a trovarmi in un night di Casella d’Asolo (Treviso)». E il vice ministro invece chi sarebbe? «Mi dispiace ma non posso dirlo - ride - nel mio libro non c’erano nomi. C’erano più che altro situazioni. Ora spero che la giustizia faccia il suo corso e che i ricattatori vengano perseguiti».
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