Alle Terme è crisi, scomparsi i turisti tedeschi
Rispetto al periodo pre-pandemia meno 11% di visitatori. La durata media del soggiorno è scesa da 5,6 a 3,5 notti. «Va aumentata la promozione all’estero e diffusa la cultura del termalismo»

Meno turisti stranieri e una riduzione della durata media dei soggiorni. È la fotografia dei flussi turistici nel primo semestre 2025 alle Terme. Il calo netto è soprattutto dei tedeschi che per anni hanno fatto la fortuna del comparto.
I dati
Secondo i dati dell’Osservatorio turistico regionale, analizzati dalla sezione termale di Federalberghi, tra gennaio e giugno sono stati registrati 439.346 arrivi, un dato in crescita rispetto al 2019 (+3,2%), ma in leggera flessione rispetto al 2024 (-1,7%). Le presenze si sono attestate a 1.332.185, in calo del 2,9% sul 2024 e ben dell’11,4% rispetto al periodo pre-pandemico del 2019. La durata media del soggiorno è scesa a 3 notti, contro le 3,5 del 2019, segnalando una trasformazione strutturale verso vacanze più brevi e frammentate.
Italiani stabili, calano gli stranieri
Il mercato domestico continua a mostrare una buona tenuta: gli arrivi degli italiani restano stabili rispetto al 2024 e crescono sensibilmente sul 2019 (del 13,1%), anche se la permanenza tende ad accorciarsi. Più complesso invece il quadro internazionale: gli arrivi dall’estero hanno segnato un calo del 6,6% rispetto allo scorso anno e restano inferiori del 17,5% rispetto ai livelli del 2019, con un impatto significativo sulla permanenza media e sulla spesa complessiva. La durata media del soggiorno nel mese di giugno – per fare un esempio concreto – prima della pandemia era di oltre 5,6 notti, mentre quest’anno si è stabilizzata intorno a 3,5 notti.
L’analisi
«Alla riduzione delle presenze, con molti hotel che registrano puntualmente il sold out solo nei weekend per poi fare i conti con presenze ridotte nei giorni infrasettimanali si associa la forte crescita dei costi di gestione e manutenzione di strutture come le nostre, dotate spesso di più piscine, di reparti cura moderni, di ampi giardini – osserva Walter Poli, presidente di Federalberghi – Le marginalità si sono fortemente ridotte negli ultimi anni, e gli imprenditori termali, custodi della risorsa fangoterapica, si trovano di fronte a sfide sempre più complesse. Servono investimenti urgenti sulla promozione all’estero per attrarre un target di turisti che in genere si fermano più notti, e sulla diffusione di una cultura del termalismo, comunicando e divulgando i benefici per la salute, scientificamente provati, delle cure fangoterapiche».
Un momento di flessione insomma confermato anche dai recenti dati ufficiosi relativi al periodo di Ferragosto, con un calo di presenze del 5% rispetto al 2024. —
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