Terme, rap & politica lunga coda di veleni dopo il Mostar Mob

MONTEGROTTO TERME. Mostar Mob con una coda di aspre polemiche quello di sabato sera al Parco Mostar . Dal testo della canzone rap "Terme", giudicato da molti come una sorta di inno alle droghe, alla sponsorizzazione da parte degli organizzatori del gruppo Ikaro e degli amici di 35zero31 della candidatura a sindaco di Abano di Monica Lazzaretto. «Un'esperienza da non ripetere, quanto meno con il patrocinio del Comune di Montegrotto e nel centro della cittadina termale che ha causato notevoli lamentele dai residenti», sostengono con rabbia i consiglieri di opposizione Alessandro Boschieri, Susanna Bettio, Daiana Diaferio e Veronica Tacchetto. «Contestiamo fermamente questa amministrazione che patrocina, avallando i contenuti e i modi, un evento diseducativo che ha trovato momenti di inneggio all'uso delle droghe e alcol, offendendo inoltre "la gente di qua", descritta dai performers come esperta di bestemmie e vendemmie. Peraltro strumentalizzando lo scopo ludico della serata sponsorizzando un candidato sindaco della vicina Abano, Monica Lazzaretto, che avrebbe garantito il proseguo di questi eventi anche in territorio aponense qualora vincesse». «Nessuna effettiva presenza di vigilanza da parte dell'ente sul venditore ambulante che vendeva alcolici anche a minori d'età, con buona pace dei bar della zona che non hanno visto alcun beneficio dall'evento», proseguono. «Critichiamo aspramente la volontà di apporre l'immagine istituzionale in qualcosa che riteniamo nocivo per i nostri figli e di aperto disturbo per i residenti. Auspichiamo, comunque senza speranza alcuna, che questa amministrazione non perseveri nel manifestare sempre più la propria inclinazione a una politica da centro sociale. Sorprende che l'assessore Elisabetta Roetta abbia condiviso la scelta. E ci sorprende ancor di più che l'ala cattolica non esprima disappunto». Lazzaretto difende gli organizzatori dell'evento musicale, che ha portato al Parco Mostar 200 persone, la maggior parte teenager. «Con questi ragazzi, che appartengono anche a 35zero31, stiamo cercando di portare avanti un progetto per garantire spazi anche ad Abano. C'erano mamme, zie, alcuni degli organizzatori sono nostri parenti. Sabato sera sono andata a vederli per capire come si sarebbero comportati e devo dire che non hanno dato vita ad alcuna forma di trasgressione. La pubblicità nei miei confronti sul palco? Non era prevista, è stata un gesto d'affetto». Sulla questione entra anche Emanuele Boccardo, candidato sindaco ad Abano per il comitato Abano dice No. «L'aiutino di Mortandello, a spese dei cittadini di Montegrotto, non cancella la realtà. Chi vuole il caos voti Lazzaretto».
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