I canali fra Terrassa e Candiana diventano neri: individuato il responsabile
Problemi nei canali di scolo Ronco e Prarie, i carabinieri forestali scoprono che si tratta di digestato finito nell’acqua per la rottura accidentale di una tubatura. Il responsabile dovrà ripulire l’area e pagare una sanzione ridotta

Il 28 aprile scorso, i carabinieri forestali di Padova sono intervenuti dopo alcune segnalazioni che indicavano un insolito cambiamento di colore nelle acque dei canali di scolo Ronco e Prarie, nei territori di Terrassa Padovana e Candiana. Le acque erano diventate nere.
I militari hanno seguito il corso dei canali fino a trovare, in un Comune vicino, l’origine dello sversamento e i presunti responsabili. Dai primi accertamenti è emerso che la causa era una perdita accidentale di digestato – un liquido di scarto proveniente da allevamenti – a causa della rottura di una tubatura. I responsabili hanno messo in atto una soluzione temporanea e hanno dichiarato di essere al lavoro per risolvere definitivamente il problema.
Due giorni dopo, il 30 aprile, nuove segnalazioni hanno indicato che lo sversamento continuava. I carabinieri sono tornati sul posto e, dopo una perquisizione, hanno verificato che il liquido stava ancora finendo nel canale, poiché nessun intervento risolutivo era stato effettuato. A quel punto hanno sequestrato la tubatura, facendola chiudere per bloccare la fuoriuscita del digestato.
Il 2 maggio, la Procura di Padova ha convalidato la perquisizione e il sequestro. Il 13 maggio, dopo le prime indagini, ha avviato la procedura estintiva prevista per i reati ambientali. Questo meccanismo sospende il processo penale e offre ai responsabili la possibilità di evitare il processo ripulendo l’area inquinata a proprie spese e pagando una sanzione amministrativa ridotta, pari a un quarto dell’ammenda prevista. In questo caso, si tratta di oltre 3.000 euro più i costi di bonifica.
Se però i responsabili rifiutano di intervenire o non pagano la sanzione, il procedimento riprende. In caso di condanna, rischiano multe anche molto elevate, fino a 120.000 euro per alcuni reati, oltre a possibili pene detentive.
A seguito di ulteriori segnalazioni, secondo cui episodi simili si verificherebbero con frequenza nei giorni festivi e prefestivi, il Comando ha deciso di rafforzare i controlli da parte di tutti i Nuclei Forestali della provincia, soprattutto la mattina e la sera nei fine settimana.
L’obiettivo è proteggere l’ambiente, evitare danni alla fauna acquatica e tutelare le aziende agricole corrette, che subiscono danni economici perché non possono usare acqua contaminata per irrigare.
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