«Test irregolari», pronti i ricorsi al Tar

Calato il sipario sul test di Medicina, a pochi giorni dall’avvio delle lezioni, scattano le proteste. Udu StudentiPer è pronto a portare in tribunale l’Università di Padova. L’associazione studentesca sta raccogliendo le segnalazioni che giungono dai ragazzi che hanno registrato presunte irregolarità nello svolgimento delle prove di accesso. «Per ora sono una trentina e provengono in particolare da Medicina Veterinaria, Medicina e Chirurgia e dai test di accesso alle professioni sanitarie», spiega Marco Zabai, senatore accademico e rappresentante di StudentiPer, «ma siamo solo all’inizio. I ragazzi ci hanno segnalato alcuni problemi, in particolare relativi alla riconoscibilità di coloro che hanno svolto la prova. Alcuni lamentano che gli stessi professori hanno chiesto di tenere bene in vista la carta di identità sul banco. Stiamo facendo le nostre verifiche e quando avremo un congruo numero di segnalazioni passeremo le carte agli avvocati, che presenteranno ricorso al tribunale amministrativo regionale». L’Udu ha messo a disposizione un indirizzo mail per le segnalazioni, ricorsi@studentiper.it. Michele Orezzi, coordinatore Nazionale dell'Udu, offre una panoramica a livello nazionale: «Le scorrettezze più grosse sono state registrate ad Ancona e Firenze, ma abbiamo segnalazioni di irregolarità anche per i test di Napoli, Roma, Salerno, Chieti, Pisa, Catanzaro e Padova. Stiamo già provvedendo ad imbastire dei ricorsi collettivi. È assurdo che nella maggior parte dei test sia stato leso il criterio dell'anonimato facendo mettere agli studenti la carta d'identità sul banco, o addirittura facendo portare una targhetta con nome e cognome sulla maglietta: in quanto concorso pubblico, il test dovrebbe restare completamente anonimo senza possibilità di collegare in nessun istante il nome del candidato con il codice del compito. Lo denunciamo con forza perché è proprio in queste pieghe procedurali che si nascondono le scientifiche irregolarità che alterano i test. Ancora una volta l'ennesima dimostrazione che l'intera procedura non è lineare, tutto a discapito degli studenti, una vera ingiustizia. È ormai palese a tutti che il numero chiuso non è giusto, non è sensato e non è più sostenibile.
Fabiana Pesci
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