Testamento fasullo per ereditare un milione Sorelle a processo per aver raggirato il fratello

PIAZZOLA SUL BRENTA. Un patrimonio di valore, un erede “incoronato” (il fratello) e due sorelle che volevano anche loro entrare nella spartizione: sono gli ingredienti dell’ennesima storia di un testamento falsificato. Una storia che ha portato sul banco degli imputati due sorelle (Antonella e Ornella Pettenuzzo, di 54 e 57 anni), e il marito della prima, Giacomo Giannino Testolina, 55: la coppia vive a Piazzola dove gestisce una gelateria, mentre Ornella vive a San Giorgio in Bosco. I tre sono accusati di avere falsificato il testamento dello zio materno delle due donne, Antonio Baldisseri, defunto a Milano ultraottantenne il 19 marzo 2012. Obiettivo? Il suo patrimonio da un milione di euro, compresa una casa da 250 mila euro subito venduta. A presentare la denuncia il 21 marzo 2012 è stata Rosina Baldisseri, 80 anni di Curtarolo, madre delle due donne e sorella di Antonio. Nella querela ha spiegato che Antonio aveva deciso di destinare i suoi beni al nipote maschio, il fratello di Ornella e Antonella. Secondo l’inchiesta, i tre avrebbero falsificato il testamento olografo dello zio, facendolo pubblicare e incamerando quel patrimonio milionario. Testamento che è stato analizzato dalla grafologa Lidia Fogarollo su incarico del pm Dini. L’esperta non ha dubbi: quel documento è sicuramente falso. I tre sono stati spediti a processo, che è stato sospeso. Come prevede la recente normativa (la legge numero 67 dell’aprile 2014) gli imputati hanno ottenuto la sospensione nell’ambito dell’istituto della messa alla prova: chiesto di svolgere lavori di pubblica utilità per un determinato periodo, al termine del quale potrà essere dichiarato estinto il reato (se il giudizio del giudice è positivo). In caso di valutazione negativa, il processo riprenderà. (cri.gen.)