Tigri-ultras, tensione a Limenella

Fermata in A4 per i tifosi della Serbia: area blindata dalla polizia
IVAN IL TERRIBILE Ivan Bogdanov durante la rivolta allo stadio
IVAN IL TERRIBILE Ivan Bogdanov durante la rivolta allo stadio
 
Notte di tensione all'autogrill Limenella. Poco dopo l'una nell'area di servizio lungo l'autostrada A4 si è fermato il pullman con a bordo 40 ultras della Serbia, reduci dalle 24 ore trascorse in questura a Genova dopo aver bloccato la partita della nazionale italiana.
 Ad attenderli hanno trovato una trentina di agenti del reparto mobile, della polizia stradale, della Digos e della squadra volanti: tutti in assetto antisommossa. Dopo la guerriglia di Genova e dopo aver «soggiornato» nelle celle di sicurezza, sono risaliti in pullman per tornare a Belgrado. La prima sosta l'hanno fatta a Tortona (Alessandria) e quella successiva è stata appunto nell'area di servizio Limenella. L'informazione era giunta alla questura di Padova, che non si è fatta trovare impreparata. Si temeva infatti che potessero compiere danneggiamenti o saccheggi all'interno dell'autogrill. Fortunatamente è andato tutto per il meglio.  Dall'autobus sono scesi solo in cinque, tutti tatuati e super-palestrati. Hanno guardato gli agenti con caschi, scudi e manganelli e hanno chiesto in modo ironico dove fossero i bagni. Ma non c'è stato nulla più di qualche risatina e di qualche piccolo sfottò. Sono rimasti fermi circa mezzora, poi sono ripartiti, facendo tirare così un sospiro di sollievo ai dipendenti della stazione di servizio, che ovviamente erano stati informati dalle forze dell'ordine degli «ingombranti» clienti in arrivo.  Con loro non c'era ovviamente Ivan Bogdanov, il capo ultras serbo di 30 anni principale protagonista delle violenze e degli incidenti allo stadio Ferraris di Genova. «Non ho niente contro l'Italia, ce l'ho con la mia squadra», ha dichiarato l'uomo tramite il suo legale.  L'udienza di convalida di tutti gli arrestati si terrà oggi alle 9.45 nel carcere di Marassi e non nel carcere di Pontedecimo dove sono attualmente reclusi cinque degli otto serbi arrestati.  

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