TIMIDI SEGNALI DI RISVEGLIO

L’edilizia padovana registra alcuni indici positivi, ma è il comparto che ha più uscite dalla classifica
Di Michele Fabrizi
20 Feb 1998, Seattle, Washington State, USA --- Ron Vincent guides a hose to pour concrete while other construction workers smooth it out on top of the north runway at Safeco Field. --- Image by © Natalie Fobes/CORBIS
20 Feb 1998, Seattle, Washington State, USA --- Ron Vincent guides a hose to pour concrete while other construction workers smooth it out on top of the north runway at Safeco Field. --- Image by © Natalie Fobes/CORBIS

di MICHELE FABRIZI

I bilanci 2014 delle aziende padovane del settore delle costruzioni rivelano numerosi segnali positivi che tuttavia non possono essere generalizzati a tutte le aziende coinvolte nello studio. Come si può apprezzare dai dati riportati in tabella, in media le aziende del settore hanno registrato un aumento dei ricavi di vendita nel corso del 2014 quantificabile nel 2,5% su base annua. Tuttavia, le aziende che hanno incrementato maggiormente il proprio giro d’affari sono le aziende di grande dimensione mentre permane un gruppo di aziende di minore dimensione che ha sofferto nel corso dell’ultimo anno. Tale dinamica la si ritrova anche analizzando la marginalità operativa espressa come rapporto tra Ebitda e ricavi di vendita. In media, tale rapporto è passato dal 5% del 2013 al 6,2% del 2014, registrando un apprezzabile aumento. Anche in questo caso sono state le aziende di maggiore dimensione a far registrare il segno positivo, mentre le aziende più piccole hanno visto ridursi i margini operativi nel corso del 2014. Tuttavia, pur con le distinzioni di cui sopra, i bilanci 2014 delle aziende padovane del settore hanno registrato un trend positivo rispetto al 2013.

Il giudizio complessivo resta positivo anche analizzando ulteriori indicatori di performance operativa quali il Roa (return on assets) e il Ros (return on sales). Nello specifico, il Roa medio di settore è passato dall’ 1,4% nel 2013 al 3,0% nel 2014 mentre il Ros medio è salito dal 2,5% nel 2013 al 3,3% nel 2014. In controtendenza, invece, il dato sul Roe (return on equity) che si è contratto nel corso dell’ultimo anno passando dal 7,9% nel 2013 al 5,7% nel 2014.

Il rapporto di indebitamento medio del settore è leggermente diminuito nel corso del 2014, fermandosi al 73,6%. Anche l’incidenza media degli oneri finanziari sull’Ebitda si è ridotta, attestandosi poco sopra l’8%. In controtendenza l’indice di produttività con un rapporto medio tra ricavi di vendita e numero di dipendenti in calo del 4,6%. Il calo registrato nella produttività è da attribuirsi ancora alle aziende di minore dimensione, mentre essa è aumentata per le aziende con ricavi al di sopra della mediana del settore.

Infine, da notare come l’incidenza delle imposte sia in sensibile discesa, con un rapporto tra imposte e utile ante imposte che si è attestato al 41,6% nel 2014. Inoltre, l’analisi della distribuzione dei dati per il 2014, indica che tale trend ha coinvolto l’intero settore e non è stato un fenomeno ristretto a un gruppo di aziende.

Analizzando i dati aggregati a livello di settore si è parlato di una situazione eterogenea del mercato, con un generale segno positivo sui principali indicatori di bilancio ma anche con molti distinguo che non rendono generalizzabili tali conclusioni. Una situazione analoga emerge anche dall’analisi delle 20 principali aziende del settore. Tra esse 6 hanno aumentato ricavi di vendita ed Ebitda nel 2014 mentre 7 hanno ridotto entrambe le misure di performance. Le restanti 7 presentano una situazione intermedia in cui un indicatore è migliorato e l’altro peggiorato. L’effetto netto di tale eterogeneità è un Ebitda aggregato dei primi 20 player del settore sostanzialmente invariato rispetto all’anno precedente (+0,2).

Confrontando l’elenco delle principali aziende del settore con quello pubblicato lo scorso anno, si può notare come vi siano diverse nuove entrate e numerosi cambi di posizione nella classifica. Questo è indice di un settore turbolento e in evoluzione. Infatti, il maggior numero di aziende uscite dalla classifica TOP 500 a causa di un fatturato 2014 troppo basso appartiene proprio al settore costruzioni. Nello specifico, l’11% di tutte le aziende uscite dalla classifica.

L’auspicio per il prossimo anno è quello di continuare a leggere un segno positivo nei bilanci, generalizzando tuttavia il trend positivo ad un numero sempre crescente di aziende operanti in questo cruciale settore dell’economia padovana.

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