Tir sbaglia manovra ed entra in centro Choc in via Vescovado

Sguardi increduli e divertiti davanti a un tir fermo in pieno centro, di sabato mattina, all’incrocio fra via del Vescovado e via Barbarigo, a 50 metri dal Duomo. Incredulo è anche l’autista,...

Sguardi increduli e divertiti davanti a un tir fermo in pieno centro, di sabato mattina, all’incrocio fra via del Vescovado e via Barbarigo, a 50 metri dal Duomo. Incredulo è anche l’autista, originario della Costa d’Avorio, al volante del mezzo della LT Trans, che evidentemente si è fidato troppo del navigatore e si è trovato in una sorta di vicolo cieco (nella foto in alto, inviataci da Corinto Baliello).

Non potendo andare avanti, ed essendo impossibile tornare indietro, il mezzo si è fermato e l’autista ha aspettato l’arrivo della polizia locale e dei carabinieri. Che non si sono fatti attendere, dato che nel frattempo decine di persone si stavano radunando davanti all’insolito spettacolo.

Breve conciliabolo e si decide che l’unico modo per risolvere il problema è far tornare indietro il mezzo pesante dalla strada usata per arrivare in centro. Dunque, dopo una complicatissima inversione a “u”, si chiude l’accesso a via del Vescovado e si consente all’autista di percorrere contromano tutta la strada fino all’uscita. Dove ad attenderlo, però, ci sono tre agenti della polizia locale con i quali regolare i conti. Perché certi errori hanno un prezzo.

A conti fatti poteva pure andargli peggio, visto dovrà pagare semplicemente una multa di 41 euro per essere entrato in un’area in cui è vietato il transito dei mezzi superiori alle 3.5 tonnellate.

Oltre a quella per aver oltrepassato il varco di via Euganea. Perché, secondo quanto ricostruito, l’errore l’ha compiuto a piazzale San Giovanni, nel momento in cui ha imboccato via Euganea, passando anche davanti alla casa alla presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati.

L’autista, 26 anni, residente a Vicenza, si è scusato in tutti i modi possibili con i vigili. Era anche visibilmente imbarazzato per via di tutta la gente che lo guardava. —

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