Titolare condannato a riassumere l’operaio licenziato

CONSELVE. Vittoria su tutti i fronti per l’operaio di Mira, Ennio Z., che per due anni ha lavorato come caposquadra addetto all’installazione degli impianti idrici e degli scarichi nel nuovo ospedale...
Di Giorgio Cecchetti

CONSELVE. Vittoria su tutti i fronti per l’operaio di Mira, Ennio Z., che per due anni ha lavorato come caposquadra addetto all’installazione degli impianti idrici e degli scarichi nel nuovo ospedale di Mestre. Con il suo legale, l’avvocato Enrico Schenato, subito dopo il licenziamento ha presentato ricorso al giudice del lavoro Paola Ferretti e nei giorni scorsi il magistrato ha sostanzialmente accolto le sue richieste, innanzittutto accertando l’illegittimità del licenziamento e ordinando alla Clim.El Impianti srl di Conselve di riassumerlo o, in alternativa, di corrispondergli un’indennità pari a 4 volte e mezzo l’ultimo stipendio percepito.

La società padovana, in solido con la «Cofathec Progetti spa» di Roma, che aveva vinto l’appalto e aveva subappaltato alla Clim.El, dovrà risarcire Ennio Z. con 41 mila euro, visto che nonostante il suo contratto prevedesse un orario di 16 ore settimanali, ne aveva lavorate 50 ogni settimana.

L’operaio di Mira ha iniziato a lavorare l’1 agosto 2005: il suo contratto prevedeva che lavorasse 16 ore settimanali. Ennio. Z. ha alla fine percepito tutto ciò che doveva per quanto riguarda le ore in busta paga, mentre per le altre soltanto 120 euro in tre diverse rate.

La mancata retribuzione delle ore «in nero» è cominciata dal gennaio 2006, data in cui sono iniziati anche i ritardi di otto giorni nei pagamenti della busta paga. Naturalmente non era l’unico lavoratore a lamentarsi e in più occasioni il titolare della ditta di Conselve, Fabio Cosmi, aveva cercato di rassicurare i dipendenti, spiegando che avrebbe provveduto a saldare l’arretrato prima possibile.

Un anno dopo, Ennio Z. riceveva da «Clim.El Impianti» una sanzione disciplinare: era accusato di aver ingiuriato il titolare in una nelle discussione scoppiate a causa dei ritardi dei pagamenti, ma al termine del processo il Giudice di pace di Mestre aveva assolto l’operaio di Mira, accertando l’assoluta insussistenza e infondatezza delle accuse.

Nel frattempo, il 15 marzo 2007, la società di Conselve lo ha licenziato. Licenziamento che Ennio Z. ha subito impugnato: l’avvocato Schenato nel suo ricorso ha chiesto che il giudice accertasse l’illegittimità del licenziamento, ordinando di reintegrare nell’organico il dipendente.

Inoltre, ha chiesto al magistrato di condannare la Clim.El Impianti a pagare le retribuzioni che spettavano per le ore non previste dalla busta paga, per un totale di 28 mila euro. Infine condannare la società di Conselve, in solido con la romana «Cofathec Progetti», a un risarcimento per il danno subito dal lavoratore per l’illegittimo licenziamento.

Il giudice del lavoro Ferretti nella sua sentenza ha ribadito anche il diritto di Ennio Z. di essere inquadrato nel terzo livello previsto dal Contratto dei metalmeccanici.

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