Titolare di un'agenzia di viaggi si impicca per la crisi

RUBANO. Si è impiccato nel ricovero degli attrezzi dietro al garage, ha deciso di farla finita perché disperato per motivi economici. Tragedia questa mattina a Rubano in via Boscato 6 dove è stato trovato il corpo senza vita di Massimiliano Calore, 40 anni, titolare dell’agenzia viaggi Cheap, con sedi a Chiesanuova e all'Arcella.
Prima di compiere l'estremo gesto l'uomo ha scritto diversi biglietti d'addio e di scuse. Uno di questi indirizzato anche alla propria banca. Accanto ai biglietti ha lasciato anche alcuni estratti conto. All'origine del suicidio ci sarebbe infatti la sua notevole esposizione economica.
Calore era scomparso da ieri pomeriggio. A tutti aveva detto che dopo la pausa pranzo sarebbe tornato in agenzia, come ogni giorno. Ma così non è stato. Non rispondeva al telefono, i familiari lo hanno cercato e in serata hanno allertato i carabinieri. Il ritrovamento del corpo ormai senza vita è stato fatto dal cognato verso le 2 del mattino.
Prima di compiere l'estremo gesto l'uomo avrebbe scritto diversi biglietti d'addio e di scuse. Tra questi anche uno indirizzato anche alla propria banca, posizionato accanto ad alcuni estratti conto.
Sulla vicenda stanno indagando i carabinieri della compagnia di Rubano.
Zaia: ennesima vittima della crisi. “È l’ennesima vittima di una crisi che non allenta la sua morsa sui nostri territori e che continua a lasciare dietro di sé delle vere e proprie tragedie - è il commento del presidente della Regione Veneto Luca Zaia -, che lasciano una ferita profonda sulle nostre comunità. Il mio cordoglio e il mio abbraccio affettuoso vanno ai famigliari della vittima che stanno vivendo momenti di profondo dolore”.
De Poli: colpa del credit crunch. I debiti e la contrazione del credito bancario sono per le aziende in difficoltà, sostiene il senatore Udc Antonio De Poli, due elementi che sempre più spesso portato gli imprenditori «in un vicolo cieco». L'esponente dell'Udc: «È una vicenda che mi addolora. Le piccole aziende più di tutte - sottolinea - sono quelle maggiormente esposte in questa guerra contro la crisi. È una notizia che rende ancora più pesante il drammatico bollettino dei suicidi». «Non possiamo pensare alla crescita - continua De Poli - se la politica non trova le soluzioni adeguate di sostegno a quelle realtà aziendali che soffrono il credit crunch e si ritrovano, come pare sia accaduto all'imprenditore suicida dell'Arcella, in una situazione debitoria che è come un vicolo cieco».
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