Tocca il seno a una studentessa, professore va a processo

Imputato è il professor Renzo Chieregato dell’istituto agrario Duca degli Abruzzi. Verità opposte: due testimoni confermano le versioni sia dell’una che dell’altro
GENESIN - INCONTRO AVVOCATI IN TRIBUNALE
GENESIN - INCONTRO AVVOCATI IN TRIBUNALE

PADOVA. Toccata dalla mano del professore, un docente dell’istituto agrario Duca degli Abruzzi di via Cave, per due volte. E in una zona del corpo che, quella mano, non avrebbe nemmeno dovuto sfiorare, il seno. Ora il “prof” siederà sul banco degli imputati davanti al tribunale di Padova il prossimo 14 ottobre: Renzo Chieregato, 60 anni di Pincara in provincia di Rovigo, dovrà rispondere di violenza sessuale su una ragazza all’epoca dei fatti diciassettenne con l’aggravante delle condizioni di inferiorità fisica e psicologica della vittima (in quanto minorenne e nello stato di sudditanza che può esistere tra allievo e docente). È stato il gup padovano Mariella Fino a decidere il rinvio a giudizio del docente, sollecitato dal pubblico ministero Francesco Tonon.

Del resto il docente (difeso dall’avvocato Riccardo Grandiletti) non ha nemmeno preso in considerazione l’ipotesi di chiudere la vicenda con un rito alternativo, preferendo affrontare il dibattimento. Che sarà difficile e complesso come di frequente accade nei processi per violenza sessuale. Processi in cui si fronteggiano e s’oppongono la parola dell’uno contro quella dell’altra. E due diverse verità, spesso distanti.

In aula si è già costituita parte civile la ragazza tutelata dall’avvocato Luigi Marin che ha chiesto un risarcimento di 10 mila euro.

È stata la giovane a presentare una denuncia ai carabinieri affiancata dai genitori, dopo aver segnalato l’accaduto al dirigente scolastico. Due gli episodi che si sarebbero verificati nella serra durante le lezioni di laboratorio tecnico nel 2012: il primo tra fine settembre e i primi di ottobre, il secondo a novembre. La studentessa aveva raccontato che, per un paio di volte, il professor Chieregato le avrebbe dato dei “puffetti” sulla guancia. Poi un giorno aveva avvertito la sua mano sul fianco. Mano che rapidamente sarebbe salita fino a toccarle il seno. Sensazione sgradita. Ma lei aveva pensato a un errore, a un gesto involontario. Qualche tempo dopo la scena si sarebbe replicata e, stavolta, di fronte a un compagno di classe che ha confermato la versione della ragazzina, descritta come una persona per nulla appariscente e molto riservata di carattere. In quel caso – stando alla versione della (presunta) vittima – pur con gesto sempre fulmineo, il professore le avrebbe toccato il seno in maniera volontaria e insistente. Imbarazzata, la studentessa si sarebbe allontantata – sempre secondo la sua ricostruzione – poi ha parlato in famiglia dei due episodi, decidendo di informare il vertice dell’istituto e i carabinieri.

Tanto che la scuola ha aperto un procedimento disciplinare a carico di Chiereghato, concluso con la misura interdittiva (cautelare) di sospensione per due mesi dall’insegnamento nella classe, mentre l’inchiesta penale è andata avanti. Chieregato (che ha un decreto penale di condanna risalente al 2008 per esercizio arbitrario delle proprie ragioni) ha sempre respinto le accuse. E ha portato come testimone a favore un tecnico di laboratorio che – per sua ammissione – sarebbe sempre stato presente alle lezioni “incriminate”. Tecnico che ha escluso quei toccamenti.

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