Torna "Run for children", 12 ore per un record nel nome di Mennea

Il primo giugno in Prato si correrà per entrare ancora nel guinness dei primati. Una staffetta per aiutare Città della Speranza: «Troppi bambini non ce la fanno»
BARSOTTI - 24 FOR CHILDREN
BARSOTTI - 24 FOR CHILDREN

PADOVA. Non poteva esserci testimonial migliore per una missione estremamente complicata. La quarta edizione di RunFor Children, presentata ieri a Palazzo Moroni, sarà infatti dedicata alla memoria di Pietro Mennea, il più grande velocista europeo, scomparso la settimana scorsa a 60 anni. Un campione che ha scritto la storia dello sport grazie a sacrificio e forza di volontà, valori che è riuscito a tramandare anche dopo aver appeso le scarpette al chiodo e che per questo lo avevano avvicinato alla maratona di beneficenza per la Città della Speranza, diventata ormai un appuntamento fisso per Padova. Avrebbe voluto partecipare, un destino infame glie l’ha impedito. Per questo la scalata al prossimo record verrà tentata in suo onore.

La corsa. Si riparte, dunque, da dove si era finito lo scorso giugno, con il terzo record consecutivo (dopo i due centrati nel 2010 e 2011) soltanto sfiorato. Teatro della manifestazione, sabato primo giugno dalle 8 alle 20, sarà ancora Prato della Valle, sulla pista inaugurata due anni fa. L’obiettivo è quello di portare il maggior numero di persone a correre i cento metri in 12 ore consecutive, battendo il primato detenuto da Gaza (2395 corridori il 23 ottobre 2010). Lo scorso anno Padova si fermò a 2209 staffettisti, potendo comunque esultare per i proventi raccolti in favore della Città della Speranza. Anche quest’anno, ovviamente, per partecipare alla corsa (iscrizioni al sito runforchildren.it) occorre versare un contributo di 10 euro a testa, ridotto a 5 per le squadre che iscrivono almeno 10 atleti. L’intero ricavato delle iscrizioni andrà a sostenere la ricerca scientifica dell’Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza.

Tuttosport. Insomma, occorre rimboccarsi le maniche e aprire i polmoni, per riportare Padova nel libro dei record. Se si vuole timbrare il primato serve tenere una media di 18 secondi a corridore. Mica semplice. Anche per questo la staffetta si terrà in concomitanza con “Tuttosport in Prato”, la tradizionale festa dello sport giovanile padovano che si terrà proprio in Prato della Valle dal 31 maggio al 2 giugno. «Così, oltre a coinvolgere tutte le società sportive del Comune, proveremo ad abbracciare anche il mondo delle scuole, tra studenti e genitori», hanno assicurato l’assessore allo sport Zampieri e il presidente provinciale del Coni Dino Ponchio. Stessa storia per l’assessore provinciale allo sport Leandro Comacchio, mentre hanno già dato la propria adesione l’università («Proveremo anche a far alzare i docenti dalle loro sedie», assicura il professor Gini) e le forze di Polizia, che pescheranno atleti in grado di bruciare i secondi, dalla miniera d’oro della CorriXPadova. Il più realista di tutti, alla fine, si è mostrato il sindaco Flavio Zanonato, che ha ammesso: «Visto che vogliamo tornare sul libro dei record, io correrò come ogni anno. Ma è meglio se lo faccio se fuori concorso». Una battuta arrivata dopo l’invito alla cittadinanza a partecipare a una manifestazione in grado di: «Coinvolgere in maniera formidabile tutti i padovani, dare grande visibilità alla nostra città e finanziare la prima struttura europea nella ricerca sulle malattie infantili».

La solidarietà. Il fine, come detto, è il più nobile e vede in prima liena, oltre a Gianfranco Bardelle, Nicola Maioli e Stefano Bellon, il vice presidente di Confindustria Veneto, Francesco Peghin. E il vero obiettivo non è il record, ma quello che ha in testa il professor Giuseppe Basso, direttore del reparto di oncoematologia pediatrica. «Finora è stato fatto molto», spiega Basso. «Riusciamo a guarire tre bambini su quattro. Può sembrare tanto ma non ci basta. Vogliamo farli guarire tutti. Solo a Padova sono 50 i bambini che ogni anno si arrendono alle malattie. Due classi intere delle elementari».

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