Rientrato a Padova il 17enne, caduto dal balcone a Corfù: è ricoverato in rianimazione

L’aereo sanitario ha fatto scalo a Malpensa, poi il ragazzo è stato trasferito con un’ambulanza privata in Azienda ospedaliera

Edoardo Fioretto
L’interno di un aereo sanitario
L’interno di un aereo sanitario

Un volo sanitario ha riportato mercoledì notte il diciassettenne a Padova: era partito nel pomeriggio da Corfù. Mentre le condizioni dello studente del liceo Tito Livio restano disperate, i genitori hanno fatto ricorso a un rimpatrio d’urgenza con una compagnia privata specializzata in questo tipo di servizi. Mercoledì sera è stato ricoverato in Azienda ospedaliera.

L’adolescente – secondo quanto raccontato dai testimoni, e accertato per ora dalla polizia greca – è rimasto vittima di un incidente dai contorni drammatici, nell’appartamento che aveva affittato insieme ad altri suoi otto compagni di studi.

Quella che infatti sarebbe dovuta essere la prima avventura in autonomia tra coetanei, per il diciassettenne si è trasformata in un incubo. L’imprevedibile è accaduto la notte di giovedì, quando il ragazzo padovano – figlio di un noto avvocato della città – è precipitato dal balcone del secondo piano dell’abitazione dell’isola greca dove stava alloggiando da ormai una settimana.

Per motivi da accertare, ma apparentemente frutto di una tragica fatalità, lo studente è caduto da un’altezza di almeno sette metri. L’impatto con il suolo è stato violento, e ha perso subito conoscenza. Gli amici sono subito accorsi in suo aiuto ma, rendendosi conto della gravità della situazione, lo hanno portato al locale pronto soccorso. Una corsa disperata verso l’ospedale.

Subito dopo, informati della vicenda, i genitori del ragazzo si sono imbarcati nel primo volo aereo per Corfù. Stretti al capezzale del ragazzo, non si sono mai allontanati in questi giorni dal letto d’ospedale.

Nell’isola greca si sono recati anche i genitori degli altri ragazzi: i diciassettenni sono stati infatti sentiti dalla locale polizia per aiutare a chiarire la versione dei fatti. Dopo due ore di interrogatori, svolti nella stessa notte tra giovedì e venerdì scorso, i giovani sono stati lasciati liberi di rientrare in Italia. Le autorità stanno comunque lavorando per ricostruire nel dettaglio la vicenda.

Nel frattempo, la notte di martedì si è svolta una veglia nella chiesa di San Nicolò, a Padova, alla presenza dei compagni di classe, degli amici e dei professori del diciassettenne: era presente anche il preside del Tito Livio, Luca Piccolo.

Il ragazzo è rientrato ieri notte per essere ricoverato al reparto di terapia intensiva, anche se le sue condizioni restano tutt’ora disperate. Nella caduta si sarebbe infatti danneggiato il tronco encefalico, collegamento nervoso che fa da ponte tra cervello e spina dorsale. Resta collegato alle macchine da cui tutt’ora è dipendente.

I medici dell’ospedale di Corfù hanno valutato idonee le condizioni del diciassettenne per il viaggio. Quindi, dopo la richiesta fatta martedì dal padre, ieri il giovane è stato imbarcato in un volo sanitario privato per il rientro in Italia, con scalo a Milano-Malpensa. Dal capoluogo lombardo sono state monitorate le condizioni di salute del ragazzo, per valutare poi il trasferimento su un’ambulanza – sempre pagata dalla famiglia – per il rientro a Padova.

Le condizioni sono comunque critiche: il trauma cranico e la lesione cerebrale riportato nella caduta è di estrema gravità, e ogni ora resta determinante.

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