Tra le vittime di Veneto Banca invitava alla ribellione

Ultimamente aveva preso posizione contro i “mascherati” ovvero le persone che utilizzano il dpi per contenere il contagio da Covid-19. Forse non esattamente un negazionista, ma di certo molto critico contro le imposizioni delle autorità: questo il profilo che emerge scorrendo la pagina Facebook di Matteo Fasolo, 46 anni, di Campodarsego, ma che da un paio d’anni si è trasferito a Marcon, nel Veneziano. Fasolo ha frequentato l’Istituto Tecnico Commerciale Calvi di Padova e poi ha completato la sua formazione all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Nel marzo del 2015 esercitava la professione di commercialista ed era stato tra le persone travolte dal crac di Veneto Banca. Aveva alzato i toni e a chi gli chiedeva un’opinione ha dimostrato di avere le idee chiare ed un piglio particolarmente combattivo: «Le azioni di Veneto Banca valgono il 30 per cento in meno, io se volete ve le compro a sconto del 40%. Ma il problema vero è che noi soci siamo stati ingannati», le parole di Fasolo, che dettava una linea quasi rivoluzionaria: «Dobbiamo ribellarci, andare in banca e chiedere un fido per un importo pari al valore delle azioni che ci hanno venduto. E poi non pagare le rate. Dobbiamo sollevare un vespaio e organizzarci». —



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