Tragedia della Solfatara, il bambino ricorda tutto, ma non sa che genitori e fratellino sono morti

VENEZIA. Ricorda tutto. Ogni attimo, ogni grido, ogni attimo della tragedia che si è portata via i genitori e il fratellino e lo ha raccontato ai magistrati che indagano, per omicidio colposo plurimo, sulle morti della Solfatara di Pozzuoli. Ma non sa che i tre sono morti. Ha visto e sentito tutto.
Il bimbo di 7 anni sopravvissuto alla tragedia avvenuta martedì scorso, ieri mattina in Procura a Napoli è stato ascoltato dagli inquirenti che indagano per accertare eventuali responsabilità. Ascoltato una prima volta dal pm subito dopo la tragedia, è stato risentito con l’assistenza di uno psicologo. Nella Solfatara sono morti Massimiliano Carrer, 45 anni, la moglie Tiziana Zaramella, (42) e il figlio Lorenzo di 11 anni.

Non conosce la verità sulla fine dei familiari. Prima di ripartire da Napoli con gli zii e la nonna, uno dei parenti si assumerà il difficile compito di parlargli di quanto successo, per dirgli che la mamma, il papà e il fratellino non ci sono più. Ancora ieri chiedeva di loro e voleva sapere se si trovavano in ospedale. Il parente gli parlerà assistito da psicologi. In questi due giorni il piccolo è stato seguito dagli assistenti sociali del Comune di Pozzuoli e da due psicologi, ai quali ha chiesto spesso notizie dei genitori e del fratello, chiedendo di incontrarli.

Nuovi sopralluoghi. Ieri mattina si sono svolti altri sopralluoghi nel cratere dove sono finiti i genitori e il bambino: si sta cercando di verificare la posizione esatta della voragine dove sono caduti i tre, la messa in sicurezza dell’area e le indicazioni di pericolo presenti in zona. Proprio l’aspetto della mancanza della sicurezza, a breve, dovrebbe portare all’iscrizione sul registro degli indagati dei due titolari dell’area. Luogo aperto al pubblico e dal quale i due traevano beneficio economico dalle visite a pagamento. Tesi di cui sono convinti diversi geologi che hanno studiato l’area della solfatara.
Testimoni. Sentiti dagli investigatori quasi tutti i testimoni a iniziare dal cineoperatore che per primo ha cercato di prestare soccorso ai tre. Ieri sono state sentite alcune persone che conoscono le modalità con cui si svolge l’attività all’interno dell’area vulcanica. Tra queste anche le guide che a pagamento portano i turisti che entrano e cercano spiegazioni sul fenomeno della Solfatara.
I prossimi step dell’inchiesta. I familiari dei Carrer hanno incaricato un avvocato di seguire l’inchiesta e che dovrà scegliere, per prima cosa, un medico che parteciperà all’autopsia sui corpi dei tre sventurati. L’inchiesta è stata affidata dal procuratore di Napoli Giovanni Melillo al procuratore aggiunto Giuseppe Lucantonio che coordina sostituti Giuliana Giuliano e Anna Frasca. Gli inquirenti, che hanno acquisito documenti nella struttura, vogliono accertare l’eventuale violazione delle norme di sicurezza a tutela dei lavoratori e dei visitatori del sito e stanno verificando se vi fossero indicazioni sulle zone a rischio del sito. I pm nomineranno alcuni consulenti tecnici, tra cui un geologo e il medico legale che dovrà eseguire le autopiste. Solo all’atto del conferimento dell’incarico potrebbero essere emessi avvisi di garanzia, come atto dovuto, nei confronti dei titolari dell’area. Il conferimento degli incarichi non è ancora avvenuto in quanto si attende che il Tribunale per i minori di Venezia, competente su Meolo residenza del piccolo di 7 anni, nomini un tutore del piccolo al quale notificare l’avviso come persona offesa.
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