TRAGEDIA IN AUSTRALIA Fidanzati padovani morti: l'incidente stradale provocato da un canguro

CITTADELLA. Uno schianto, alle quattro di pomeriggio (ora australiana) di lunedì: una Holden Commodore con cinque italiani a bordo si distrugge contro un albero. In una strada di campagna a 300 chilometri a sud di Perth, la Seven Days road. Stavano tornando assieme dal lavoro nell’azienda agricola dove raccoglievano mele, diretti al camping dove alloggiavano. Un canguro, di colpo, è uscito dalla boscaglia e ha attraversato la strada. La sterzata d'istinto per evitarlo è stata fatale. Due dei ragazzi seduti dietro la tre volumi, coppia di fidanzati padovani, muoiono sul colpo, gli altri tre sono in ospedale, gravi ma non in pericolo di vita. Si stanno riprendendo, ma non ricordano nulla dell'incidente.
Era il 14 ottobre quando Erica Pasinato di Fontaniva e Marco Beghetto di Cittadella, 25 anni a testa, belli, innamorati, con il cuore leggero di desideri e curiosità, sono partiti per l’Australia. Per starci un anno. Come fanno tanti loro coetanei. Lui chef e lei grafica, all’altro capo del mondo hanno cambiato vita: per viaggiare, conoscere, vedere e nello stesso tempo mantenersi, lavoravano nelle aziende agricole. Quindici-venti giorni in una, a raccogliere frutta, poi altri 15 giorni in un’altra e via. Ora si erano sistemati vicino a Manjimup, Western Australia, paese di 4 mila anime in una zona di sconfinati terreni coltivati soprattutto a mele, ciliegie e vigneti.
Erica e Marco avevano trovato impiego nella Guadagnino Orchard, il mega frutteto di Domenic, uno dei tanti Guadagnino giunti illo tempore dalla Calabria e stabilitisi in quell’area, che ancora parlano l’italiano, quello sghembo, meticcio e antico degli emigrati from Italy.
«Stavano tutti lavorando nel mio frutteto da tre settimane, raccoglievano le mele», racconta Domenic al quotidiano Perth Now; «E’ stata una tragedia. Un momento ero nei campi a fare i trattamenti agli alberi, un momento dopo mi hanno comunicato che i ragazzi avevano avuto un incidente e che Marco ed Erica non c’erano più. Una cosa terribile. I due ragazzi morti erano così bravi, validi, persone eccezionali. Brava gente davvero».
I tre feriti, tutti ventenni e italiani ma ancora non si sa di dove, sono stati portati al Royal Perth Hospital, nella capitale: «Ora le loro condizioni sono stabili», ha spiegato ieri pomeriggio (mentre lì era notte fonda per via delle otto ore di fuso orario) un medico dell’ospedale, «la situazione è grave ma i ragazzi non rischiano la vita». Altro non è stato possibile sapere, né dal Consolato italiano a Perth (uffici chiusi) né dalla Farnesina a Roma. Adriano Antonio Tedde, il console italiano a Perth, sta però seguendo da vicino il tutto e mantenendo i contatti con l’Italia. Ci sono i tre feriti ricoverati e le loro necessità. E ci sono due corpi da riportare in Italia e restituire allo strazio delle famiglie.
Camminavano felici dentro la loro avventura australiana, Erica e Marco: lo raccontano le fotografie e i video da loro stessi messi in rete. Lui, con i capelli rasta, in mezzo agli alberi di mele; lei con quel viso delicato, così simpatico e con la parlata venetissima, che ride e indica le piante: «ma quanta frutta c’è qui, ma quanta...», e una risata. Immagini così vive, e tante altre ne avrebbero ancora spedite a comporre il diario di uno splendido anno australiano. Finito lunedì, dentro un’auto accartocciata. Erica, Marco e gli altri tre ragazzi alloggiavano al Fonty’s pool and cavaravan park, uno dei verdissimi campeggi di quella zona attorno a Manjimup, dove tanti ragazzi australiani e stranieri fanno “le stagioni” raccogliendo mele (sono le Pink Ladies), ciliegie, lamponi oppure uva a seconda del periodo. Il gruppetto italiano ogni giorno andava su e giù dalla fattoria Guadagnino, lunedì stava tornando al campeggio sull’auto guidata da uno dei tre ventenni rimasti feriti. Una strada tranquilla, in mezzo al verde, fiancheggiata da alberi. Ma una strada dove gli incidenti sono frequenti.
Lo schianto deve essere stato terribile, l’auto è rimasta distrutta: tivù locali e giornalisti da Perth hanno dato conto della tragedia, con ampi servizi dal luogo dell’incidente. Il console italiano a Perth, Adriano Antonio Tedde, si è informato personalmente e ha già avuto conferma dalle autorità australiane che ci sono ben pochi dubbi sulla dinamica: "Certezze sulle cause dell'incidente non ce ne sono ancora, ma è quasi sicuro che un canguro abbia attraversato loro la strada. Da queste parti càpita spesso".
Nel frattempo, in quell’angolo di Australia fatto di campagna e fattorie, la voce è rimbalzata: con il quotidiano in mano, ieri pomeriggio (ma lì era piena notte) una cugina di Dominic Guadagnino, in italiano traballante ma comprensibile, raccontava al telefono la sua tristezza per quei due giovani italiani, leggendo a voce alta dal giornale l’articolo sulla tragedia.
Una piccola comunità, pur se distribuita in spazi giganteschi, e tutti ieri sapevano. Tutti avevano seguito le news e visto l’albero lacerato dalle lamiere, la Holden Commodore bianca sventrata, le auto della polizia e gli agenti con la pettorina verde. Tutti avevano ascoltato le parole di Dominic Guadagnino, datore di lavoro di Erica e Marco. Tutti si erano fermati un momento a salutare quei due ragazzi.
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