Tragico schianto in moto muore il jazzista Tamburini

BOLOGNA. Il trombettista, compositore ed arrangiatore Marco Tamburini, uno dei migliori jazzisti italiani, è morto venerdì sera all’ospedale Maggiore Bologna, dov’era stato ricoverato d’urgenza dopo un grave incidente stradale in cui è stato coinvolto nel capoluogo emiliano mentre era in sella alla sua moto. Lo stimato musicista, nato a Cesena, avrebbe compiuto 56 anni proprio ieri. Lascia la moglie e due figli, 22 e 15 anni, con cui viveva a Castel Bolognese. Grande il lutto nell’ambiente musicale nazionale, internazionale ma anche veneto. Tamburini, che avrebbe dovuto esibirsi con il suo Quartet domenica 28 giugno al Marghera Village, negli anni aveva collaborato con i più importanti jazzisti veneziani, prendendo parte negli anni Novanta alle incisioni della Keptorchestra (big band all’epoca guidata dal compianto Maurizio “Bicio” Caldura e da Maurizio Tonolo) accanto ad ospiti di importanti come Steve Lacy e Joe Lovano. Si esibiva spesso in Veneto e il 27 febbraio aveva suonato al Candiani di Mestre in duo con il pianista statunitense Kevin Hays. Nel corso della sua carriera ha avuto modo di suonare con i protagonisti del jazz nazionale (Enrico Rava, Franco Ambrosetti, Gianni Basso, Giorgio Gaslini, Paolo Fresu, Pietro Tonolo, Giovanni Tommaso e Stefano Bollani) ed internazionale (Eddie Henderson, Sal Nistico, Steve Coleman, Ray Mantilla, Joe Lovano, Steve Lacy e Christian Escoudé). Ha dimostrato la sua poliedricità suonando anche con le stelle del pop made in Italy, tra cui Jovanotti, Raf, Vinicio Capossela, Laura Pauisini, Irene Grandi e Cesare Cremonini. Con la sua sezione fiati ha accompagnato George Michael e Grace Jones in due edizioni del Pavarotti International. Ha inciso per la Splas(h), la veneziana Caligola Records e la Ermitage. Tamburini, che si era diplomato al conservatorio Martini di Bologna, insegnava da anni al conservatorio Francesco Venezze di Rovigo, dove era a capo del dipartimento di jazz.
Michele Bugliari
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