Tragico volo dalla torre di Siena: suicida a 35 anni, come la gemella

SIENA. Un tuffo nel vuoto per dire addio alla vita, un volo di 88 metri dalla Torre del Mangia, nella piazza centrale di Siena, per cancellare un’esistenza divenuta insostenibile. Così una donna di 35 anni, padovana, madre di due figli, ha scelto di farla finita. Quindici anni fa, nell’estate del 2004, la sorella gemella omozigote si uccise nello stesso modo, dopo essere salita sulla sommità di un alto palazzo di Lignano Pineta.
Dramma a Siena
Intorno alle 12.30 la donna, che vive a Montalcino da una quindicina d’anni, da quando decise di trasferirsi per studiare enologia, è salita sul sito turistico che si trova in piazza del Campo, quella del Palio. E da lì si è lanciata.
«Ero fuori a fumare una sigaretta, ho sentito un tonfo ma pensavo fosse caduto qualcosa dalla Torre, ho pensato alle pulizie, invece poi ho visto il corpo della donna», è una delle testimonianze raccolte in piazza del Campo, in particolare di un lavoratore che si trovava, intorno alle 12 di ieri, su una terrazza vicina in un momento di pausa. «Ho sentito un rumore angosciante. Ho guardato verso la Cappella ed ho visto una persona a terra e la gente che ha iniziato a correre. Ho capito tutto», racconta un altro testimone.
I racconti
Sconvolti anche alcuni dipendenti dell’istituto di credito. «Una collega si trovava fuori dalla filiale nel momento della caduta, è corsa per cercare di prestare i primi soccorsi. Poi è rientrata sconvolta per l’accaduto». Nei minuti successivi i carabinieri hanno raccolto alcune testimonianze di coloro che si trovavano all’interno della Torre del Mangia al momento dell’accaduto, fra cui alcuni vigilanti, i quali hanno testimoniato di averla vista mentre si arrampicava sul cornicione della Torre, nonostante i tentativi di dissuasione degli stessi addetti. Un attimo, poi il salto nel vuoto.
Ipotesi suicidio
A confermare l’ipotesi del suicidio sono i filmati delle telecamere di videosorveglianza all’interno del palazzo pubblico e sulla sommità della torre, sequestrati dai carabinieri che indagano sull’accaduto. Il magistrato di turno ha comunque disposto l’autopsia. La ragione del gesto sarebbe spiegata in un biglietto trovato nella borsa, in cui faceva riferimento a una crisi sentimentale a cui non riusciva a far fronte. Il museo civico e la Torre sono rimasti chiusi per tutto il pomeriggio, come deciso dall’amministrazione comunale di Siena.
Destino atroce
Figlia di un dirigente d’azienda e di una insegnante, la trentacinquenne si è tolta la vita esattamente come la sorella quindici anni prima. Aveva solo vent’anni, a settembre del 2004, studiava Filosofia a Venezia. Salì all’ultimo piano di un palazzo vicino al mare, a Lignano pineta. E si lanciò nel vuoto. Era arrivata di primo mattino per far visita agli zii in vacanza sul litorale friulano. E agli zii, qualche ora dopo, aveva chiesto le chiavi della terrazza, per poter fare delle foto. Era, più o meno, l’ora di pranzo. Poi il tragico volo, inspiegabile. E la morte.
«Soffriva di ipertensione che le procurava frequenti sbalzi di umore» raccontò all’epoca il fratello, il primo a sciogliere gli indugi. «Non può essere scivolata, la ringhiera della terrazza è troppo alta, per cadere giù bisogna scavalcarla». Le due sorelle avevano studiato una al liceo Fermi e l’altra all’istituto Da Vinci. Una era sopravvissuta all’altra, ed era riuscita a rifarsi una vita lontana da Padova e dalla famiglia in cui era nata. Era diventata madre ma non ha saputo sconfiggere il mal di vivere che covava dentro ormai da troppo tempo. —
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