Tram, ancora un altro stop: «Manca la manutenzione»

PADOVA. Ormai sembra proprio una maledizione. Anche mercoledì 10 febbraio, a metà mattinata, un tram si è fermato, all'improvviso, mentre si trovava alla fermata Arcella, davanti alla casa di cura. Il serpentone blu è stato bloccato dato da un ennesimo guasto elettronico, che si ripete, sistematicamente da due settimane. All’interno del sofisticato meccanismo informatico s’interrompe, per problemi di sicurezza, il collegamento tra la linea aerea e la monorotaia e, quindi, BusItalia è costretta ad inviare il trattore ex Aps Holding, che provvede a trasportare il tram vuoto al capolinea di Pontevigodarzere o, meglio ancora, a quello della Guizza.
Questa volta il servizio è rimasto fermo circa 30 minuti, anche se sulla linea sono arrivati, quasi in tempo reale, i bus sostitutivi. Ma da due settimane, i tecnici, guidati da Alberto Cavallini, non hanno ancora individuato le cause precise del guasto elettronico, chiamato, guarda caso, con un acronimo, c.o.m.a. «È inutile coniare strani e tortuosi giri di parole» sottolinea, Fulvio Di Bernardo, del sindacato autonomo Sls, «se il tram si ferma quasi a ritmo quotidiano, la causa va rintracciata nella manutenzione insufficiente periodica. Speriamo solo che da Strasburgo, il prossimo mese, arrivino i due altri tram, che sono stati già acquistati dall'azienda, anche grazie ai contributi statali e regionali».
Intanto i nuovi turni validi nei giorni feriali, sono stati affissi in bacheca quelli cartacei. Sono 260 ed entreranno in vigore da lunedì, mentre oggi, domani e sabato saranno applicati ancora i turni assegnati il 7 gennaio. Per limitare al minimo i disagi per gli autisti e gli effetti scontati sugli utenti, i cambi in corsa tra un autista e l'altro su linee diverse, avverrano di più al pomeriggio e pochissimi al mattino, quando il traffico, per forza di cose, causa rallentamenti e ritardi su quasi tutte le linee. Cambiamento annunciato anche sui luoghi dove, di solito, avvengono i cambi. Solo in stazione ed in viale Codalunga e, pochissime volte, in via Giotto perchè questo posto è più distante sia dal deposito che dalla stazione.
«Da una prima analisi i turni rimodificati dopo le nostre richieste sono molto più validi», osserva Sandro Lollo, della Fit-Cisl. «La cosa importante è che, dopo l'interessamento personale del presidente Mazzarolli, sarà istituita una commissione paritetica per monitorare la situazione giorno per giorno». Oggi, poi, c'è molta attesa per l'incontro in Prefettura tra i vertici aziendali e i coordinatori dei Cobas, Usb e Sls. «Non toglieremo lo stato di agitazione se prima BusItalia non ci darà garanzie precise anche sulla programmazione delle ferie e sul problema degli inidonei, ancora irrisolto». aggiunge Di Bernardo.
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