Tre anni ai boss della gang che rubava auto di lusso
Lasciando in deposito degli assegni che risultavano inesigibili, noleggiavano auto, con una particolare predilezione per quelle di lusso. Poi le facevano sparire. Il valore del bottino? Due milioni e mezzo di euro. «Colpa dei ladri» raccontavano. Il “gioco” è durato per tutto il 2009 e il 2010 finché l’organizzazione è stata sgominata. E, ieri, due ai vertici della gang hanno chiuso il conto con la giustizia, patteggiando tre anni di carcere a testa davanti al gup padovano Mariella Fino: si tratta dei romeni Costin Ciurea, 27 anni, residente a Mestrino, e di Cornel Costantin Niculoiu, 35, residente a Pianiga (Venezia). Sempre il gup Fino, invece, ha deciso di mandare a processo il prossimo 8 ottobre davanti al tribunale di Padova Roberto Gonella, 35 anni di Arzignano nel Vicentino, con Simona Marinela Muntean, 31, romena d’origine residente a Pianiga, e Alberto Simionato, 49 di Salzano sempre in provincia di Venezia; mentre ha prosciolto Daniele Bandini, 52 anni, di Sala Bolognese. Le accuse contestate, a vario titolo, sono di associazione a delinquere finalizzata alla truffa, all’appropriazione indebita e alla simulazione di reato (Niculoiu doveva pure rispondere di ricettazione). Il pubblico ministero Sergio Dini aveva chiesto il rinvio a giudizio per tutti.
Secondo quanto emerso dall’inchiesta, i due italiani Gonella e Simionato si presentavano agli sportelli di concessionarie e agenzie per noleggiare le vetture. Oltre a due Fiat 500 noleggiate alla “Marini Padova Rent” e “Style Rent a car” di Torino, l’attenzione si rivolgeva non a macchine qualsiasi ma a Maserati quattroporte presa a nolo dalla ditta “Autopassione”, Mercedes della “Sartori industriale srl” sempre di Padova, Bmw X5 di “Autochiavinmano” srl di Mestre, Audi A4 di “Autonoleggi” con sede a Bergamo, Audi A5 e R8 noleggiate dalla “De Luxe Club srl” di Vicenza, Porsche 911 della “Sport Cars sas” di Volano in provincia di Trento, Alfa Romeo spider della “Minto Pneus srl” di Mestre, Porsche Cayenne e Golf Volkswagen dell’autonoleggio “Miroir dell’auto” di Albignasego, Alfa Romeo 159 di “Autosystem spa” di Pordenone e, ancora, un’altra Golf di proprietà di “Locauto Rent spa” con agenzia a Milano. Naturalmente i due italiani non suscitavano alcuna diffidenza: così senza troppi problemi le auto erano cedute in prestito, previo deposito cauzionale con assegni di cui poi era denunciato il furto. Solo che, con i titoli, sparivano le macchine trasferite in Romania e vendute nel mercato clandestino dopo la modifica di alcuni connotati identificativi per occultare la provenienza. Non solo: in più di qualche caso l’abitacolo era stato schermato per evitare la localizzazione tramite antifurto satellitare.
Cristina Genesin
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