Tre vecchi casoni ospitano la Natività e i mestieri al Palù di Piombino Dese

. Corre il 1982 quando il Gruppo del Palù, associazione appena costituita che prende il nome dall’antica strada comunale, decide di allestire la Natività in un appezzamento di terreno inutilizzato. Il proprietario glielo concede volentieri perché ci costruiscano uno dei primi presepi all’aria aperta della zona. È un terreno pieno di alberi e sterpaglie, non lo si vuole stravolgere ma anzi si realizza un presepe fatto con le canne. L’idea piace, arrivano i visitatori e i volontari aumentano l’entusiasmo: ogni edizione si arricchisce di nuove scenografie senza tradire lo spirito originario, che resta quello di collocare la nascita del Salvatore nell’ambiente contadino di una volta.
Ma in una notte d’aprile del 1993 la stupidità arma la mano di qualche balordo che incendia l’installazione: non si salva niente.
Ma il Gruppo non molla, anzi. Rafforzato dall’innesto delle nuove generazioni, il Gruppo del Palù si rimette in modo con un progetto ancora più ambizioso. Fa piazza pulita dell’area devastata dal fuoco e riutilizza il legno degli alberi tagliati per costruire tre casoni (prezioso all’epoca il contributo fornito da un piombinese che lavorava sulle barche) che si richiamano alle antiche abitazioni dei contadini. Gli edifici diventano la scenografia che ospita la Natività, estesa su oltre trecento metri quadrati.
All’interno ci sono anche animali in carne e ossa: quest’anno una mucca, un asino, tre pecore e un agnellino di colore nero. Inoltre statue semoventi che rappresentano i lavori contadini e artigianali di un tempo.
Un soppalco ospita l’esposizione di 15 presepi di artisti vari che rappresentano la Natività all’interno di un di tronco d’albero, ambientata in borghi antichi, in una casa diroccata, all’interno di una damigiana antica fatta a mano. Ci sono anche un presepe in miniatura allestito in un casone veneto e quello fatto all’uncinetto. L’impatto per il visitatore è d’effetto: colpisce il mulino a vento che si vede già da lontano – in questi giorni le maestose pale sono ghiacciate – così come si notano i tetti in canne.
L’opera si trova in via Palù, in aperta campagna, si tratta di una strada laterale e secondaria lungo la direttrice che collega Piombino Dese a Resana (Treviso). Appena entrati si incontra la Sacra famiglia, con gli animali vivi che riscaldano il Bambinello e le pecore lì vicino. Sempre contornato da arie natalizie, si sente lo scrosciare dell’acqua che scende. Intorno la rappresentazione e gli attrezzi dei lavori di una volta e della vita contadina. C’è una vecchia cucina dove l’uomo che fuma la pipa davanti alla cucina economica mentre la donna lavora a maglia e i panni si asciugano sul fuoco, tutt’intorno pentolame appeso ai chiodi delle pareti. Un’altra scenografia mostra, sempre con statue semoventi, il molino esterno che muove la macina per il grano e l’impastatrice del pane e chi lo cucina. Poi gli altri lavori di un tempo: due taglialegna, spaccalegna, fabbro, arrotino, calzolaio, falegname, gli animali da cortile e la cantina con le botti. Su per la scala le camere, i bachi da seta e gli antichi telai per fare le stoffe e la cardatrice.
Si può visitare il presepe tutti i giorni dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 19, fino a domenica 20 quando alle 15 la chiusura sarà celebrata da una messa alla quale parteciperà la corale giovanile. Informazioni ai numeri 347-6474315 oppure 333-1316686. Ingresso libero, le eventuali offerte vengono utilizzate per la manutenzione delle strutture. —
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