Treni cadenzati, la prova del nove: caos e disagi tra guasti e incidenti / FOTO

PADOVA. Dopo tante polemiche, che si trascinano minimo da cinque mesi, ieri è entrato in vigore il nuovo orario annuale delle Ferrovie dello Stato e quello cadenzato dei treni regionali. Ma la prova del nove del lunedì mattina è stata condizionata dalle difficoltà nella captazione di energia elettrica da parte del treno regionale 20800, Venezia-Verona, tra le stazioni di Dolo e Vigonza, verso le 6. A causa del problema 14 treni Regionali hanno registrato ritardi fra 20 e 60 minuti e 6 sono stati cancellati.
In serata tragedia su un convoglio. La morte di una donna a bordo di un treno all'altezza di Vigonza ha provocato nuovi rallentamenti, dopo il guasto della mattina. Il personale del treno - un Vicenza-Venezia che viaggiava sulla linea detta "storica" ovvero non quella ad alta velocità - ha avvisato i sanitari del Suem 118 che una donna, pare anziana, si sentiva male mentre era in viaggio. Il treno è stato quindi fermato - come riferisce Trenitalia - e raggiunto dai sanitari in ambulanza. I soccorritori però non hanno potuto che constatare il decesso della donna. Secondo le stesse ferrovie, nonostante si siano accumulati ritardi per vari treni fino a 40 minuti, le linee sono tornate tutte agibili in breve tempo.
Disagi all'alba. E' un lunedì difficile per i pendolari: lo si capisce fin dall'alba. A complicare le cose, secondo quanto comunicato dalle Ferrovie, un guasto tecnico alla stazione di Vigonza-Pianiga sulla linea tra Padova e Venezia. E così il treno per Vicenza delle 7.26 arriva con 45 minuti di ritardo. Il convoglio per Rovigo delle 7.41 ha 30 minuti di ritardo, quello delle 7.56 per Verona altri 45 minuti di ritardo. Persino la nuova linea per Castelfranco e Treviso ha visto il primo treno, quello delle 7.46, partire con 20 minuti di ritardo.
In perfetto orario è arrivato invece il nuovo treno Stadler Etr 343 da Mantova: puntuale alle 7.44 è entrato nella stazione di Padova. Da dove però è ripartito in direzione Venezia con 20 minuti di ritardo, sempre a causa del guasto tecnico a Pianiga.
Segnalateci disagi e problemi con il nuovo orario cadenzato dei treni utilizzando lo spazio commenti alla fine dell'articolo
L'assessore ai trasporti Chisso: "Partenza non soddisfacente". “Il battesimo del sistema di trasporto ferroviario su ferro non è stato certo soddisfacente; anzi è andato male, a causa di malfunzionamenti nei servizi resi da Trenitalia e dei conseguenti contraccolpi a catena. Io però credo in quello che il suo amministratore delegato ha definito il migliore standard di servizio a livello europeo e, nell’invitare tutti gli utenti a segnalare criticità e a inviarci suggerimenti, attendo che chi svolge il servizio lo assicuri così come è stato assieme stabilito che debba funzionare”. Renato Chisso, assessore alle politiche della mobilità del Veneto, è decisamente contrariato da come sono andate le cose nei primi due giorni di nuovo servizio cadenzato.
“Certo, siamo tutti di fronte ad un sistema nuovo, ma al momento non possiamo valutarlo nella sua funzionalità proprio a causa di queste disfunzioni, che potevano e sarebbero capitate anche con il vecchio sistema – ha detto Chisso – mi auguro però che non si ripetano, non di questa entità ed estensione, e soprattutto chiedo che si capisca alla radice quali ne sono state le cause remote e vi si ponga rimedio. Un servizio ferroviario non può vivere con le fragilità che oggi abbiamo constatato, anche se so dell’impegno profuso da tutti gli addetti al lavoro per limitare i disagi e per garantire il ritorno alla normalità. A chi continua a speculare – conclude l’assessore – dico solo che far funzionare i treni non è una scelta politica, di destra o di sinistra, ma un dovere di tutti, Trenitalia in testa, che dobbiamo continuare a tenere sotto pressione”.
Per raccogliere osservazioni, segnalazioni e proposte, sono disponibili l’indirizzo nuovorariocadenzato@venetotreni.it, oppure il numero verde gratuito 800042822, in orario d’ufficio.
Filt Cgil: "Partenza con i soliti problemi". Pendolari naturalmente insoddisfatti e con loro la Filt Cgil che in una nota ha detto: «si è lungamente sbandierato che cambia la qualità del servizio e dell'offerta a favore dei pendolari. Spiace perché la attesa rivoluzione non c'è stata, nonostante il grande lavoro e impegno dei ferrovieri mobilitati per l'occasione. I pendolari hanno avuto la solita giornata di passione invernale». «Binari e fili della rete stretti nella morsa del ghiaccio nelle prime ore della mattina - ha aggiunto -; i bus sostitutivi scomparsi ieri notte; treni soppressi; ritardi e cancellazioni. Insomma i soliti vecchi guai con l'aggravante dei treni mancanti dalla condizione di riorganizzazione del servizio».
De Poli (Udc): "Interrogazione al ministero sui disagi". "Ciò che temevamo purtroppo è accaduto: il caos dei treni, pendolari a terra o costretti in vagoni strapieni". Nel primo giorno utile per testare il nuovo regime, il senatore Udc Antonio De Poli punta il dito contro il nuovo orario cadenzato, entrato in vigore ufficialmente da ieri: "Sono molti i disagi che si stanno registrando in queste ore: il treno Bassano-Padova strapieno con molti pendolari costretti a rimanere a terra. A Campodarsego, secondo quanto mi hanno riferito alcuni cittadini, dei due treni su 4 cancellati dal nuovo orario, soltanto uno ha funzionato mentre l'altro è stato soppresso. E' evidente che siamo di fronte a un esordio fallimentare del nuovo orario cadenzato", continua De Poli che, in Senato, presenterà un'interrogazione parlamentare al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. "Con il nuovo orario cadenzato - scrive il senatore Udc nel testo dell'interrogazione - concordato tra Trenitalia e Regione Veneto, vengono cancellati 13 treni, 7 diretti da Mantova (o da Legnago) diretti a Padova e altri sei convogli da Padova diretti a Legnago e Mantova". "Chiedo al ministro - conclude De Poli - quali iniziative intenda intraprendere per risolvere una situazione che sta provocando, già in queste ore, notevoli disagi a migliaia di pendolari, tra cui molti studenti e lavoratori".
I nuovi orari fissi. Da ricordare, da subito, alcuni orari fissi giornalieri, che riguardano i padovani che prendono il treno in stazione. I regionali per Bologna partono (quasi ogni ora) al minuto 10; i locali veloci per Vicenza-Verona, senza fermate sia a Mestrino che a Grisignano e a Lerino, al minuto 38; quelli per Camposampiero, Castelfranco, Montebelluna, Feltre, Belluno al 29 e quelli per Mestre e Venezia Santa Lucia al 21.
Verso Venezia, il primo treno locale per la città lagunare è alle 5.05; il primo per le Dolomiti alle 5.29; il primo per Monselice, Rovigo, Bologna alle 6.10 (con arrivo alle 7.43). Ancora, per Verona alle 6.38; per Treviso, via Castelfranco-Paese, alle 6.46 (l’arrivo è previsto alle 7.51), mentre il convoglio per Bassano del Grappa parte alle 6.16.
Più o meno immutati gli orari mattutini delle Prime Frecce Argento per Firenze Santa Maria Novella-Roma Termini: la partenza è alle 5.53 con arrivo nella capitale alle 9.10 ed alle 6.42, con il treno non stop che arriva a Termini alle 9.35. In pratica si vola perché i cinquecento chilometri tra la città del Santo e quella del Papa vengono percorsi in meno di tre ore.
La Prima Freccia Bianca, invece, per Milano/Torino resta alle 6.48 (l’arrivo previsto è alle 10.50). Il primo Italo, del Nuovo trasporto viaggiatori, parte alle 6.53 ed arriva a Roma Ostiense alle 10.25.
Venezia più isolata. Leggendo attentamente il nuovo orario si nota, purtroppo un’altra sorpresa. Alla sera l’ultimo treno regionale parte da Venezia Santa Lucia alle 22.05 non solo la domenica, ma anche al sabato. Ed infine l’orario cadenzato resta un rebus per le coincidenze. «Come sono state programmati i trasbordi da un treno all’altro?» domanda Ilario Simonaggio, segretario regionale Filt «a questo punto non ci resta che aspettare di verificare quello che succederà oggi in tutte le stazioni del Veneto».
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