Treni, elettrificata la linea Camposampiero-Bassano

La Commissione trasporti della Camera approva l’investimento da 13 milioni Tecnici Rfi al lavoro, la Cgil avverte: «Bisogna eliminare 30 passaggi a livello»
Di Felice Paduano

CITTADELLA. Dopo decenni di snervante attesa, finalmente, la nona Commissione trasporti della Camera dei Deputati, il 25 maggio, ha approvato gli investimenti del Contratto di programma di Rfi (Rete ferroviaria italiana, la società controllata al 100% dalla holding Ferrovie dello Stato guidata dal bresciano Renato Mazzoncini, proveniente da BusItalia ex Sita Nord).

Per il Veneto il piano d'investimenti prevede anche l'elettrificazione della linea Camposampiero-Cittadella-Bassano del Grappa, di 30 chilometri, che attraversa le stazioni intermedie di Fratte di Santa Giustina in Colle, Villa Del Conte, Cittadella, Rossano e Rosà. La tratta è una delle più antiche d'Italia. Venne inaugurata l'11 ottobre del 1887 (appena 21 anni dopo l'annessione del Veneto al Regno d'Italia) e, nel corso della sua storia secolare, è stata gestita dalla Società Veneta, dalla Società Strade Ferrate Meridionali e finalmente dalle Ferrovie dello Stato.

La Camposampiero-Bassano del Grappa fa parte della più lunga Padova-Bassano (47 chilometri), oggi servita da 12 regionali all'andata e altrettanti al ritorno e da due bus sostitutivi serali. I treni, per congiungere la città del Ponte degli Alpini con quella del Santo, impiegano un'ora e quattro minuti, mentre i bus serali impiegano 2 ore e 2 minuti.

I soldi per la sola progettazione della linea che attraversa l'Alta padovana sono stati già stanziati all'interno del Bilancio preventivo dello Stato 2016; da parte loro, i tecnici di Rfi stanno già calcolando quanti soldi ci vorranno per portare a termine l'elettrificazione dell'intera Camposampiero-Cittadella-Bassano.

Visto che ogni chilometro di binario da elettrificare costa 400mila euro, è stato già calcolato che per la sola elettrificazione della linea serviranno circa 12 milioni di euro, a cui sarà necessario aggiungere un altro milione di euro come minimo per realizzare una sottostazione elettrica a Cittadella e per potenziare la stazione “gemella” di Bassano del Grappa.

Come però fanno già sapere gli stessi tecnici di Rfi e i sindacalisti del settore, il vero problema per l'elettrificazione della Camposampiero-Bassano sarà l'eliminazione graduale dei 30 passaggi a livello che sono ancora aperti lungo la linea: 15 tra Camposampiero e Cittadellla e altrettanti sino a Bassano. In pratica, ancora oggi c'è un passaggio a livello ogni chilometro.

«Innanzitutto è giusto accogliere con grande soddisfazione la notizia che, finalmente, la linea Camposampiero- Bassano del Grappa sarà modernizzata», osserva Ilario Simonaggio della segreteria regionale, comparto studi, della Cgil. «Una volta raggiunto l'importante traguardo approvato dal Governo e voluto in particolare dal ministro dei Trasporti Graziano Del Rio, potrà nascere un nuovo collegamento ferroviario di tipo metropolitano tra Padova, l'Alta e il Bassanese; la percorrenza non durerà più un’ora e 4 minuti, ma solo 50 minuti. E, naturalmente, ci sarà anche un grande vantaggio tecnologico e ambientale perché, una volta elettrificati tutti i 47 chilometri fra Padova a Bassano, non dovranno più essere utilizzati i convogli diesel, ma solo treni con trazione elettrica a 3.000 volt, in grado di ottimizzare al massimo tutto il materiale necessario su rotaia, che potrà raggiungere la città del Ponte sia via Cittadella, sia via Castelfranco Veneto. Fondamentali, poi, saranno gli sforzi finanziari che Governo centrale, Regione Veneto e Comuni dovranno sostenere per eliminare quanto prima i 30 passaggi a livello che tuttora intralciano il traffico ferroviario e la viabilità».

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