Tromba d'aria, i Comuni alzano la voce
«Fateci liberare dal patto di stabilità le spese per il ripristino dei danni»

SINDACI. A destra, la riunione dei primi cittadini dei paesi colpiti Sopra, alberi abbattuti dalla tromba d’aria ad Albignasego
ALBIGNASEGO. E' un «urlo di dolore» quello dei 15 sindaci dei Comuni vittime, mai risarcite, delle trombe d'aria che hanno spazzato due volte la provincia padovana.
Accogliendo l'invito del primo cittadino di Albignasego, Massimiliano Barison, hanno spedito una lettera ai presidente della Repubblica e del Consiglio, al ministro per le Riforme Umberto Bossi, ai presidenti della Regione Luca Zaia e della Provincia Barbara Degani, chiedendo di non venire dimenticati e di far rientrare nel pacchetto di aiuti agli alluvionati anche i danni delle trombe d'aria del 2008 e di quest'anno, che, anche se elencati e presentati in Regione, non sono ancora stati risarciti.
E i milioni di euro che cittadini, aziende e gli stessi Comuni attendono ammontano a oltre 38. «A tutti i rappresentanti istituzionali che si sono susseguiti in questi giorni nei luoghi dell'alluvione abbiamo chiesto di poter slegare dal patto di stabilità le spese per il ripristino dei danni e la manutenzione del territorio. Tutti a dire di sì, ma poi nel decreto del presidente del Consiglio di questo provvedimento non c'è traccia», sottolinea il sindaco di Ponte San Nicolò Enrico Rinuncini.
«Sarebbe invece importante, almeno per un paio d'anni, in maniera da rimettere in sesto i nostri territori, perché queste calamità sono anche figlie dell'incuria», aggiunge il primo cittadino di Maserà, Nicola De Paoli. «Queste calamità ormai non sono più eccezionali, ma cicliche, pertanto la Regione deve pensare di inserire nel proprio bilancio uno stanziamento apposito», interviene il sindaco di Teolo Lino Ravazzolo. «E anche quando i risarcimenti arrivano, coprono a malapena il 3 o il 5 per cento delle spese sostenute, per cui la copertura economica deve essere equa», sostengono i sindaci di Sant'angelo di Piove, Romano Boischio, e di Saonara, Andrea Buso.
Buso ricorda come la sua amministrazione abbia chiesto con forza il completamento dell'idrovia per scaricare le acque nel mare. Anche da Montegrotto, Padova, Torreglia, Selvazzano e Rubano gli amministratori ricordano come i soldi ci siano nei bilanci comunali ma non si possono spendere per le sistemazioni idrauliche perché bloccati dai patti di stabilità. E senza manutenzione arrivano i disastri. Ma anche in questo caso i soldi sono bloccati e non si può far fronte alle spese di sistemazione. E si parla di cifre non indifferenti: la tromba d'aria del 2008 ha causato 6 milioni e 675 mila euro di danni (di cui un milione e mezzo alle aziende e quasi 5 ai privati), mentre per l'evento del luglio scorso di milioni se ne sono accumulati 31 e mezzo (con 11 milioni di danni alle attività produttive, 9 e mezzo ai privati e quasi 11 anche ai Comuni).
«La lettera è partita; adesso speriamo di incontrare il presidente della Regione Luca Zaia», annuncia il sindaco Barison.
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