«Troppa omofobia»: Nicolino Tosoni tenta il suicidio

Lo storico leader radicale ricoverato in ospedale: «I politici chiedono voti ma poi non fanno molto»
PD 11 marzo 2004 G.M. Caffe' Pedrocchi. Manifestazione antiproibizionista con disobbedienza civile "No Proibizionismo".da dx:Rita Bernardini e NicolinoTosoni,offrono marijuana. (SALMASO) Radicali Italiani , conferenza su antiproibizionismo al pedrocchi - MILANESI
PD 11 marzo 2004 G.M. Caffe' Pedrocchi. Manifestazione antiproibizionista con disobbedienza civile "No Proibizionismo".da dx:Rita Bernardini e NicolinoTosoni,offrono marijuana. (SALMASO) Radicali Italiani , conferenza su antiproibizionismo al pedrocchi - MILANESI

PADOVA. Nicolino Tosoni ha tentato di togliersi la vita come gesto di protesta contro l’omofobia. «È stato un momento di debolezza», spiega l’attivista radicale e del Movimento di liberazione omossessuale. La denuncia è contro una società ancora profondamente omofoba. «La situazione non è più rinviabile. Servono leggi per l’identità, l’uguaglianza e il matrimonio», dichiara. Nicolino Tosoni, colto dallo sconforto, ha assunto dei barbiturici. Ora è ricoverato all’ospedale di Padova anche a causa di un diabete mal curato.

«Quando mi sono reso conto di cosa avevo fatto ho telefonato alla mia cara amica Franca Masiero, attivista impegnata a Radio Gamma. Mi ha salvato. Non riuscivo nemmeno a reggermi in piedi», racconta. Nicolino Tosoni nel 1972 è stato uno dei fondatori del F.U.O.R.I.! (Fronte unitario omosessuale rivoluzionario italiano). Racconta di aver vissuto accanto ad un compagno che non è mai è voluto uscire allo scoperto: «Nascondeva la nostra storia. È più difficile avere coraggio nella propria casa che a mille chilometri di distanza. Non ci sono giustificazioni, la vita dev’essere vissuta senza rammarichi». E aggiunge: «Mi appello a tutti i livelli scolastici affinchè si impegnino a informare ed educare i ragazzi per far capire che possono esistere due tipi di affettività. Non si può permettere che in un paese civile si ridicolizzi un ragazzo solo perché porta dei pantaloni rosa».

Il settantunenne è attualmente attivo nella lotta per la piena emancipazione di tutti gli omosessuali. Chiede che si applichino diritti civili e politici per il riconoscimento del matrimonio alle coppie monosessuali. Il matrimonio tra due persone dello stesso sesso è accettato in diversi paesi tra cui: Belgio, Spagna, Sudafrica, Danimarca, Argentina, Francia, Inghilterra, Brasile e in alcuni Stati Usa.

«Tutti gli omosessuali sono degni di essere emancipati, è una lotta di liberazione come è lo stata per le persone di colore», critica. E punta il dito contro una politica che non aiuta: «Ultimamente si usano i voti per poi non concretizzare nulla. I vari deputati non si stanno occupando effettivamente dei diritti degli omosessuali». Tosoni poi, conclude: «Bisogna aver coraggio di esser sé stessi . Come siamo orgogliosi dei nostri occhi e della forma del nostro naso parimenti dobbiamo essere orgogliosi della nostra affettività».

Argomenti:diritti civili

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