Trova la tomba del prozio di Galzignano morto nella Grande Guerra
SAONARA. Gli sono serviti due anni di ricerche, molta pazienza e altrettanta tenacia, ma alla fine Alessandro Masin, 40 anni, meccanico e gestore della pompa di benzina in via Roma, ha ricostruito le circostanze della morte e ritrovato la tomba del prozio, morto in Germania alla fine della Prima Guerra Mondiale. Tutto inizia per caso, con una visita al cimitero militare di Lubiana, in Slovenia, dove è sepolto il bisnonno della moglie di Alessandro, Donata Contarato. Colpito dalla visione delle lapidi con nomi di ragazzi morti giovanissimi, Alessandro decide di rintracciare il prozio Valentino, fratello del nonno Ferruccio, partito per la Grande Guerra e mai più tornato a casa. «Purtroppo nella mia famiglia non si sapeva quasi nulla di lui» racconta Masin, «Allora ho contattato Onorcaduti, e in seguito all’Archivio di Stato di Padova ho trovato il foglio matricolare del prozio». In questa paginetta ingiallita è condensato il dramma di Valentino Masin: nato a Galzignano nel 1896, effettivo al 28° Reggimento Fanteria di Campagna, il ventunenne viene catturato all’indomani della rotta di Caporetto e internato nel campo di lavoro di Bulten, in Bassa Sassonia. Qui è costretto ai lavori forzati in miniera fino alla morte, avvenuta nell’ottobre del 1918 probabilmente per gli stenti. Alla storia però manca ancora un tassello: Alessandro vuole ritrovare la tomba del prozio.
Scrive e manda mail al Ministero della Difesa, all’Ordine dei Cavalieri di Vittorio Veneto, all’Ambasciata italiana a Berlino. Dopo molto tempo finalmente la risposta arriva: Valentino Masin risulta sepolto nella sezione italiana del Cimitero militare di Berlino, nei pressi di Potsdam. Alessandro organizza il viaggio con l’aiuto dell’amico Enrico Furlan, e nell’immenso camposanto ritrova finalmente la tomba del suo avo. «È stato un momento di emozione indescrivibile» rammenta, «accanto alla lapide ho posato un quadro donatomi dal comune di Galzignano e alcune piccole pietre prese dalla tomba del fratello Ferruccio, per ricongiungerli. Ho vissuto come un dovere rendere omaggio al mio prozio, alla sua breve e sfortunata esistenza». Unico rammarico, non essere riuscito a ritrovare una foto di Valentino. La salma rimarrà a Berlino: infatti per la normativa vigente i caduti Grande Guerra hanno diritto a sepoltura perpetua e non possono essere traslati.
Patrizia Rossetti
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