Trovare nel viaggio i colori del sacro

Al Museo Diocesano di Padova le opere di 68 illustratori provenienti da ogni parte del mondo
Di Aldo Comello

di Aldo Comello

È quasi un grande spettacolo di fuochi artificiali, ma muti e immobili, questa settima edizione di “I colori del Sacro”, mostra internazionale in corso al Museo diocesano di Padova negli spazi dell’antico palazzo dei vescovi. Il tema del 2014 è il viaggio, metafora della vita, del percorso che ognuno di noi compie dalla nascita alla morte.

Le 140 opere esposte di 68 illustratori provenienti da ogni angolo del mondo, artisti vocati alla divulgazione, sono il trionfo del colore e della fantasia: rossi sgargianti come cuori pulsanti o fiamme che bruciano, verdi da foresta pluviale, cupi o teneri; riflessi di smeraldo negli occhi di un gatto; l’azzurro infinito di un mare solcato da barchette di carta sbiadisce in un cielo verde che promette tempesta; brillano come cristalli colorati le piume dell’uccello del paradiso; riflessi iridescenti rimbalzano dal collo del germano reale e dalla coda del gallo cedrone.

Il viaggio, il viaggio biblico dell’Esodo: un popolo di pastori con capre e cammelli esce dall’Egitto, terra di schiavitù, attraversa il mare, le onde illuminate dal sole diventano un gregge di pecore. Una sorpresa, un rovesciamento! Analoga sorpresa in un famoso dipinto di Paolo Uccello “San Giorgio e il drago”: la principessa, vittima sacrificale, che calza favolose scarpette rosse, tiene il mostro al guinzaglio, la bestia, che ha ali di libellula, sorride con la bocca irta di zanne. Il cammino nel deserto del popolo di Dio dura quarant’anni e Dio, un Dio mobile e girovago, accompagna gli uomini da un accampamento all’altro, si rivela alla luce dei fuochi dei bivacchi. Il deserto è l’esatto opposto del labirinto in cui si sono addentrati i greci, è un labirinto raso al suolo.

L’esodo ebraico è un viaggio verso il nuovo, verso un mondo sconosciuto, verso il futuro, quello dell’Ulisse dell’Odissea è un ritorno al passato.

Ognuno di noi è mosso da una spinta formidabile al viaggio, a muoversi, a esplorare, a scoprire, al pellegrinaggio verso un luogo sacro (Santiago di Compostella, Roma, Gerusalemme) o alla fuga da un’esistenza precaria per raggiungere benessere, sicurezza, bellezza. Nel “Canto notturno di un pastore errante dell’Asia”, capolavoro poetico di Giacomo Leopardi c’è un rinvio plastico a questo anelito e vengono in mente i mongoli o i tartari del deserto buzzatiano, guerrieri a cavallo che si nutrivano di carne cruda, riscaldata e insaporita con il sudore tra l’inguine e il dorso dell’animale.

C’è, poi, l’epopea degli zingari, il nomadismo genera peculiari costumi di vita, ci sono i pendolari del treno e dell’automobile. Il kit da viaggio: un paio di scarpe, la bicicletta, il bordone del pellegrino, lo zaino, l’uomo-paguro che si porta la casa sulle spalle.

Bambini in cammino: nella letteratura per l’infanzia splende la metafora del percorso di formazione. Qui le citazioni letterarie sono sovrabbondanti: dal Robinson Crusoe ad Alice nel Paese delle Meraviglie, al capitano Nemo di Ventimila leghe sotto i mari, al mago di Oz, a Peter Pan.

In questi viaggi avventurosi su un guscio di noce, sul dorso frastagliato di un drago, . distesi supini su una foglia, il modello narrativo è casa-lontananza-casa. Il viaggio nel buio della notte o nella nebbia di Milano taglia la quotidianità con il coltello dell’avventura ed è formativo sul piano fisico, psichico e sensoriale. Il filo del racconto per immagini si spezza in un caleidoscopio di storie: per esempio quella di Viperetta, ragazzina ribelle che sorvola la città sfrecciando su una libellula o quella di Jill, innamorata dell’arte, che scopre la sua identità in groppa allo splendido cavallo di Donatello, il monumento equestre del Gattamelata.

Le opere in mostra sono state selezionate tra quelle di oltre 300 partecipanti.

La mostra “I colori del sacro”, rassegna internazionale di illustrazione, si visita al Museo Diocesano di Padova, in piazza Duomo, fino al 2 giugno. Orario: da martedì a venerdì 10-18; sabato domenica e festivi dalle 10 alle 19 (chiuso nei lunedì non festivi e nel giorno di Pasqua). A carattere itinerante, sarà ospitata in altre città italiane fino alla fine del 2015.

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